Stiamo divorando letteralmente la Terra. Con una serie di scelte quotidiane, partendo da quelle connesse alle nostre abitudini alimentari. Ecco alcune proposte concrete per salvare il Pianeta a partire dalla tavola
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Oggi si celebra la 51esima edizione dell’Earth Day, ma – purtroppo – la nostra Terra ce la stiamo letteralmente divorando. Come? Con una serie di scelte quotidiane, partendo da quelle connesse alle nostre abitudini alimentari. Il Pianeta che ci ospita, infatti, non riesce più a reggere i pesanti ritmi del sistema di produzione e consumo di cibo, che da soli causano l’80% di estinzione di specie e habitat a livello globale. Per questo, diverse associazioni come il WWF, FederBio e l’Associazione Terra! hanno proposto una riflessione su un cambio di direzione da intraprendere al più presto per salvare il Pianeta e la sua biodiversità.
Il 64% dei terreni agricoli del mondo è a rischio di contaminazione da pesticidi
I pesticidi rappresentano un enorme problema non soltanto per la salute umana, ma anche per l’ambiente.
Secondo un recente studio dell’Università di Sydney, pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, due terzi dei terreni agricoli mondiali (il 64%, circa 24,5 milioni di km quadrati) sono a rischio di inquinamento da pesticidi, mentre un terzo (il 31%) è ad alto rischio. Tra le aree maggiormente a rischio, circa il 34% si trova in regioni ad alta biodiversità, il 5% in aree con scarsità d’acqua e il 19% in nazioni a reddito medio-basso.
I terreni degradati riducono la capacità di mantenere e immagazzinare carbonio, contribuendo a favorire minacce globali come il cambiamento climatico.
“La crisi pandemica ha evidenziato la stretta relazione che c’è tra la salute della Terra e quella delle persone. – spiega Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio (federazione di organizzazioni operanti in tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica d’Itali) – L’agricoltura intensiva, la monocoltura, l’uso di diserbanti e concimi chimici di sintesi sono tra gli elementi che più impoveriscono il terreno. Siamo a un punto di svolta, non abbiamo più tempo. Serve l’adozione di un nuovo paradigma di produzione agroalimentare basato sulla transizione agroecologica, per preservare la fertilità della Terra. Mentre per l’agricoltura convenzionale l’obiettivo è nutrire la pianta per l’aumento immediato delle rese, in agricoltura biologica l’obiettivo è nutrire la terra tutelandone la fertilità, gli ecosistemi e la biodiversità, per garantire cibo sano e nutriente e una stabilità di produzione in grado di rispondere alle esigenze del presente senza compromettere la possibilità di soddisfare i bisogni delle generazioni future.”
I sistemi alimentari provocano l’80% della perdita della biodiversità
Entro il 2050 la popolazione mondiale arriverà a circa 10 miliardi di persone, mentre già oggi circa un miliardo soffre di fame cronica. E la Terra non potrà più sfamarci a lungo, o almeno non con questi ritmi. L’80% dell’estinzione di specie ed ecosistemi sia terrestri sia marini dipende da quello che finisce sulle nostre tavole (e da quello che perdiamo e sprechiamo). Con circa il 24% delle emissioni di gas serra di origine antropica, l’agricoltura è uno dei principali responsabili del cambiamento climatico e la prima causa di deforestazione mondiale per fare spazio a monocolture e allevamenti; l’incremento di utilizzo di pesticidi e fertilizzanti chimici, poi, ha sconvolto la chimica del Pianeta e inquinato ecosistemi e reti alimentari. Ma la tutela del Pianeta deve andare di pari passo con quella dei diritti umani e deve quindi essere accompagnata da un quadro di maggiore giustizia sociale del sistema food, rivolto ad assicurare equità, eradicazione della fame e diritti dei lavoratori.
Per il WWF non c’è più tempo per aspettare l’avvio della transizione ecologica dei sistemi alimentari. Per questo ha lanciato la Campagna Food4Future per promuovere modelli di produzione e consumo alimentari che, a cominciare dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che il Governo sta reimpostando, proteggano e conservino la natura, garantendo al tempo stesso cibo sufficiente, equo, pulito, sano e nutriente.
Sono quattro le aree d’azione urgenti che se messe in pratica subito a livello globale consentirebbero di rendere i sistemi alimentari più resilienti, inclusivi, sani e sostenibili, tenendo conto delle necessità umane e dei limiti del Pianeta: agire in campo (grow better), in mare (fish better), a tavola (eat better), riducendo perdite e sprechi alimentari (use better).
12 passi per l’agricoltura (e il clima)
In vista dell’Earth Day 2021, anche l’associazione ambientalista Terra! ha pubblicato il nuovo rapporto “12 passi per la terra (e il clima)”, che non è soltanto un’indagine sull’agricoltura in Italia messa alla prova dalla crisi climatica, ma anche un vero e proprio manifesto per mettere in atto dei sistemi agricoli più sostenibili. Ecco le 12 proposte avanzate:
- Teniamo vivo il suolo: rigenerare l’agricoltura aumentando il sequestro di carbonio e la fertilità del terreno
- Ripensiamo l’allevamento industriale: cambiare gli attuali modelli di produzione e consumo
di carne per ridurre le emissioni globali di gas climalteranti - Riduciamo le diseguaglianze climatiche: investire nell’irrigazione efficiente e nell’adattamento delle colture al clima per evitare una crisi alimentare ed economica
- Non avveleniamo il cibo: ridurre l’uso di pesticidi per decontaminare l’agricoltura
- Difendiamo le “operaie”: tutelare la biodiversità per salvare le api e gli altri
impollinatori dall’estinzione - Rimettiamo i semi in mano al contadino: garantire i diritti degli agricoltori alle sementi,
contro il monopolio del nostro cibo - Accorciamo la filiera: ridurre il commercio globale, rafforzando la produzione e gli scambi territoriali
- Non facciamo “sconti”: vietare e le pratiche sleali della grande distribuzione, contrastare il caporalato e ridurre l’impatto ambientale dei prodotti
- Sprechiamo meno, mangiamo meglio: educare a un consumo responsabile e contrastare le perdite alimentari lungo la filiera
- Sposiamo l’agroecologia: innovare le pratiche agricole per un approccio alla terra più giusto e tecniche sostenibili
- Diamo la terra ai giovani: accelerare il ricambio generazionale e la riconversione ecologica supportando, sostenendo e formando i nuovi agricoltori
- Avviciniamo cibo e città: costruire politiche alimentari urbane per governare
la transizione ecologica del sistema alimentare
Fonte: WWF/FederBio/Associazione Terra!
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