Doomsday clock: ancora tre minuti alla catastrofe globale

Tre minuti alla mezzanotte. Se la fine del mondo arrivasse a quell'ora, oggi mancherebbero appena 180 secondi. A lanciare il nuovo allarme è stato il team del Bulletin of Atomic Scientists. Secondo gli scienziati, la lancetta dei minuti del Doomsday Clock rimarrà ferma, come lo scorso anno, sui 3 minuti alla mezzanotte

Tre minuti alla mezzanotte. Se la fine del mondo arrivasse a quell’ora, oggi mancherebbero appena 180 secondi. A lanciare il nuovo allarme è stato il team del Bulletin of Atomic Scientists. Secondo gli scienziati, la lancetta dei minuti del Doomsday Clock rimarrà ferma, come lo scorso anno, sui 3 minuti alla mezzanotte.

Questo speciale orologio in realtà tiene conto dei passi in avanti e di quelli indietro condotti a livello globale, considerando vari aspetti, da quello ambientale e climatico ai conflitti, dal nucleare alle altre minacce che incombono sull’umanità.

Secondo gli scienziati del Bulletin, i recenti progressi sul nucleare in Iran e i risultati ottenuti durante la conferenza sul clima di Parigi

“rappresentano solo piccoli punti luminosi in una situazione mondiale più oscura e piena di potenziali catastrofi”.

Siamo in una situazione di stasi. Nel 2012 mancavano 5 minuti a mezzanotte ma lo scorso anno il Doomsday Clock venne aggiornato, perdendo due minuti preziosi a causa del cambiamento climatico e dela creazione di enormi arsenali di armi nucleari.

Gli scienziati quest’anno hanno deciso di tenere ferme le lancette, pur riconoscendo i progressi rappresentati dall’accordo nucleare dell’Iran e dalla Cop21 di Parigi, ma per il Bollettino questi passi positivi sono stati compensati in gran parte da altri negativi:

“Anche se è arrivato l’accordo con l’Iran, le tensioni tra gli Stati Uniti e la Russia sono salite a livelli che ricordano i periodi peggiori della guerra fredda. Il conflitto in Ucraina e in Siria continua, accompagnato da rischi legati alla vicenda che coinvolge la Turchia, membro della NATO, con l’abbattimento di un aereo da guerra russo”.

Secondo il Bollettino, inoltre, Washington e Mosca pur continuando ad aderire alla maggior parte degli accordi sul controllo degli armamenti nucleari già esistenti, sono impegnati insieme ad altri paesi nei programmi per modernizzare i loro arsenali nucleari.

Sul fronte del clima, il Bulletin ha ammesso che l’accordo sottoscritto a Parigi possa essere promettente anche se è arrivato alla fine dell’anno più caldo mai avuto sulla terra, con temperature da record.

È stato però riconosciuto che nel 2015, oltre all’accordo vi sono altri aspetti positivi, che lasciano pensare a un futuro meno nero e più verde: dalla presa di posizione della Chiesa con l’Enciclica di Papa Francesco alla crescente volontà degli investitori di passare dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili. Ma non sono tutte rose e fiori, se si considera che ancora oggi negli Stati Uniti il partito repubblicano non riconosce che i cambiamenti climatici causati dall’uomo siano un problema.

Rachel Bronson, direttore esecutivo del Bulletin of the Atomic Scientists, ha commentato:

“L’anno scorso, il Bulletin’s Science and Security Board ha spostato il Doomsday Clock in avanti di tre minuti a mezzanotte, osservando: ‘La probabilità della catastrofe globale è molto alta, e le azioni necessarie per ridurre i rischi devono essere adottate al più presto. ‘Tale probabilità non è stato ridotto. L’orologio fa tic tac. Il pericolo globale incombe. Bisogna agire immediatamente”.

C’è poco da star tranquilli.

Francesca Mancuso

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