Questa donna aborigena ha combattuto e vinto contro una miniera di carbone (e per questo è stata premiata)

La sua vittoria contro la miniera di Waratah è un promemoria potente di come anche le battaglie più difficili possono essere vinte con determinazione e unità

Murrawah Maroochy Johnson, una donna Wirdi della Birri Gubba Nation, ha ottenuto una vittoria storica contro la miniera di carbone di Waratah nel Queensland, Australia. Grazie alla sua determinazione e alla sua profonda connessione con la sua eredità culturale, Johnson ha guidato una causa nel 2021 che ha portato alla negazione del permesso della miniera nel 2022.

Questo caso ha segnato una svolta legale significativa, stabilendo il precedente che i tribunali ascoltino le testimonianze delle popolazioni indigene direttamente nei loro luoghi di residenza. Johnson ha utilizzato con successo la nuova legge sui diritti umani del Queensland per argomentare che le emissioni di gas serra della miniera avrebbero danneggiato le tradizioni culturali e la salute dei popoli indigeni.

Cresciuta in una famiglia di resistenti, con un padre, un nonno e bisnonni tutti attivi nella lotta per i diritti indigeni, Johnson sente un forte senso di responsabilità nel continuare questa eredità. La sua lotta contro la miniera di Waratah è solo una delle tante battaglie che ha affrontato per proteggere la sua terra e la sua cultura e le ha permesso di vincere il Goldman Environmental Prize 2024 dedicato a chi si impegna nel proteggere l’ambiente, lottando contro gli interessi economici e politici.

Il cambiamento climatico è anche una crisi coloniale

Per Johnson, il cambiamento climatico non è solo una crisi ambientale, ma una crisi coloniale. Vede il cambiamento climatico come il risultato dell’estrazione e dello sfruttamento violento delle risorse delle terre indigene da parte delle potenze coloniali. Tuttavia scorge anche un’opportunità in questa crisi per ricentrare i sistemi tradizionali di cura della terra e di sostenibilità come soluzione alla crisi climatica.

Johnson ha sottolineato l’importanza di attingere alla conoscenza tradizionale per guidare le decisioni future. Crede che la vera giustizia climatica richieda un ritorno ai principi tradizionali di gestione della terra, che sono in armonia con l’ambiente. Per lei questo significa che la leadership indigena è essenziale per affrontare il cambiamento climatico e creare un futuro sostenibile.

Nonostante le sfide e le battute d’arresto, come la miniera di Carmichael che ha continuato a funzionare nonostante la sua opposizione, la Johnson continua a lottare per la sua gente e la sua terra. Il suo consiglio agli altri attivisti indigeni è di andare avanti, di prendere una pausa quando necessario e di mantenere viva la resistenza e l’identità culturale.

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Fonte: Grist

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