La Colombia vieta le trivellazioni per difendere i parchi naturali

No alle trivellazioni di petrolio e gas in uno dei parchi naturali più importanti della Colombia. La Corte Costituzionale del paese nei giorni scorsi si è pronunciata contro una scappatoia legale controversa che avrebbe autorizzato la ricerca di petrolio, gas e altre operazioni minerarie precedentemente fermate, negli ecosistemi ecosistemi ad alta quota

No alle trivellazioni di petrolio e gas in uno dei parchi naturali più importanti della Colombia. La Corte Costituzionale del paese nei giorni scorsi si è pronunciata contro una scappatoia legale controversa che avrebbe autorizzato la ricerca di petrolio, gas e altre operazioni minerarie precedentemente fermate, negli ecosistemi ecosistemi ad alta quota.

Il luogo in questione è il Sumapaz Paramo, un grande parco che si si trova nella catena montuosa Altiplano Cundiboyacense. È considerato il più grande ecosistema del mondo ed è stato dichiarato Parco Nazionale della Colombia nel 1977 per la sua importanza relativa alla biodiversità e come fonte principale di acqua per una delle zone più densamente popolate della Colombia, il Bogotá Savannah.

La scappatoia si trovava in una legge risalente a giugno 2015 che riguardava il piano nazionale di sviluppo 2014-2018. Di fatto, la legge vietava le attività agricole e l’esplorazione e lo sfruttamento delle risorse naturali non rinnovabili, così come la costruzione di raffinerie di petrolio gas. Nella realtà, le autorizzazioni e i contratti concessi prima non sarebbero stati sottoposti a questa norma.

Ma la Corte Costituzionale della Colombia ha detto no. Questa scappatoia viola i diritti per l’ambiente, l’acqua e il patrimonio della Colombia a causa degli effetti che le fonti fossili potrebbero avere sulla la vegetazione, il suolo, il sottosuolo e le acque. L’8 febbraio la sentenza del tribunale, che è stata resa pubblica Giovedi, ha sancito l’incostituzionalità della legge che “ignora il dovere costituzionale di proteggere aree di particolare importanza ecologica e mette a rischio i diritti fondamentali di tutta la popolazione come l’accesso all’acqua di buona qualità”.

“A Paramo esistono ecosistemi che si trovano solo in pochissimi luoghi in tutto il mondo e la Colombia ha il privilegio di essere il paese che ne ha il maggior numero a livello globale,” ha detto il senatore Alberto Castillo, uno dei querelanti. Secondo il senatore deve essere valido il divieto assoluto di estrazione di risorse naturali in Colombia.

Si tratta di un enorme passo avanti in materia ambientale, una vittoria per il paese e per l’intera comunità che ha resistito così all’imposizione di un modello di sviluppo basato sull’estrazione indiscriminato di risorse che non tengono conto dell’ambiente e della popolazione locale.

Tutto questo mentre in Italia si parla di trivelle in mare, a meno di due mesi dal referendum che permetterà agli italiani di dire no alle trivellazioni petrolifere. Ce la faremo anche noi a dire addio all’oro nero usando il potere delle urne?

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