Purtroppo, esistono turisti incivili e abbiamo già parlato di diversi episodi accaduti soprattutto in Sardegna e Sicilia nel corso di questa estate. Stavolta una nuova segnalazione arriva invece dal Salento, dove alcuni tipici muretti in pietra sono stati “bucati” e in parte distrutti per creare scorciatoie verso il mare.
La scena è diventata tristemente familiare: al mattino, la costa ionica del Salento, si risveglia non solo con rifiuti e mozziconi di sigaretta sparsi, ma in alcuni casi anche con staccionate, passerelle in legno e frammenti di muretti a secco abbattuti. Neanche più la fatica di “scavalcare” se proprio non si vuole fare il canonico giro, è più semplice distruggere, a quanto pare.
Il problema si sta verificando soprattutto nella zona del versante ionico salentino, dove i muretti in pietra sono il simbolo di una cultura secolare, ora rovinata senza nessun tipo di ritegno per poter arrivare più comodamente al mare.
In pratica, alcuni visitatori sembra stiano considerando i muri in pietra non come elementi di valore storico e culturale, ma come ostacoli da rimuovere per facilitare l’accesso alla spiaggia. E così aprono varchi tra le pietre, creando cumuli di detriti sparsi in vari punti.
L’ultimo episodio è avvenuto a Torre Chianca, nel Comune di Porto Cesareo ma le segnalazioni sono arrivate anche da altre zone.
La colpa, però, non è solo dei turisti incivili. C’è una responsabilità diffusa che coinvolge tutti noi, nella misura in cui accettiamo o tolleriamo comportamenti che danneggiano l’ambiente e la cultura dei luoghi che visitiamo. Questa mancanza di rispetto collettivo rischia di trasformare luoghi di rara bellezza in aree degradate.
È necessario promuovere un turismo più responsabile e rispettoso, che metta al centro la salvaguardia del nostro patrimonio naturale e culturale.