Dissesto idrogeologico, il Governo ha appena annunciato un nuovo piano di intervento. Si tratta di avviare oltre 100 cantieri nelle aree urbane a rischio di alluvioni. Per affrontare il problema sono stati messi a disposizione 1,3 miliardi di euro.
Dissesto idrogeologico, il Governo ha appena annunciato un nuovo piano di intervento. Si tratta di avviare oltre 100 cantieri nelle aree urbane a rischio di alluvioni. Per affrontare il problema sono stati messi a disposizione 1,3 miliardi di euro.
Questo piano, come spiega il Governo, è un primo passo per una strategia più ampia da attuare nel periodo 2015-2020. L’obiettivo consiste nella mitigazione del rischio idrogeologico sull’intero territorio nazionale. Le aree interessate saranno quelle in cui l’indice di pericolosità è più alto e dove la popolazione può correre maggiori pericoli.
Gli interventi riguarderanno Genova, una delle aree più colpite, insieme alla Liguria, dal dissesto idrogeologico negli ultimi anni ma anche altre regioni a rischio tra cui il Veneto, che negli ultimi giorni sta attraversando dei momenti difficili.
Una frana a San Vito di Cadore ha causato negli ultimi giorni la morte di tre persone tra le quali si trova probabilmente una ragazzina. Nella serata del 4 agosto gli eventi meteorologici si sono aggravati nelle vicinanze di Cortina d’Ampezzo, fino a provocare una frana. I soccorsi hanno trovato tre cadaveri sotto il fango.
Questa la situazione del nostro Paese, dove non si interviene abbastanza per proteggere i territori e la popolazione, oltre che i turisti, dai pericoli del maltempo. Ora il Governo ha stilato il proprio piano di intervento e non possiamo che augurarci che gli esperti del settore entrino in gioco al più presto per arginare le numerose situazioni di disagio presenti in Italia.
Il Ministero dell’Ambiente definisce questa decisione come parte di una giornata importante e di un grande passo in avanti per la messa in sicurezza del Paese. La presentazione a Palazzo Chigi del Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico ha visto la partecipazione del ministro Galletti:
“Oggi presentiamo un piano vero, con soldi veri, spendibili immediatamente. Ora ci aspettiamo un impegno concreto da parte delle Regioni, perché queste risorse diventino subito cantieri. Premiamo quei comuni e quelle regioni che hanno i progetti in stato avanzato di realizzazione perché non ci possiamo più permettere di lasciare progetti nei cassetti. Questo è anche un segnale culturale. In questi mesi abbiamo semplificato le norme, fissato le priorità, firmato un protocollo con il presidente Cantone e l’Anac per la legalità nei cantieri, chiuso un accordo di grande responsabilità con i sindacati per avere più turni di lavoro“ – ha spiegato Galletti.
Inoltre, il ministro dell’Ambiente ha sottolineato che questo miliardo e 300 milioni serviranno ad affrontare le prime priorità, realizzando i cantieri nelle situazioni che presentano maggiori rischi per la popolazione nelle città. Le risorse immediatamente disponibili ammontano a circa 650 milioni, mentre dall’inizio del 2016 verrà messa a disposizione la parte restante.
Per quanto riguarda la situazione in Veneto, il Ministero dell’Ambiente sta valutando la possibilità di estendere la dichiarazione di stato di emergenza fatta per Dolo lo scorso luglio anche alla zona di San Vito di Cadore.
“Se questo è possibile nei prossimi giorni procederemo immediatamente, altrimenti vediamo la possibilità di dichiarare un nuovo stato di emergenza e questo lo deve fare il Consiglio dei Ministri” – ha sottolineato Galletti.
Per quanto riguarda il Piano d’emergenza per il dissesto idrogeologico, ecco le regioni e le città dove partiranno subito i cantieri, come indicato dal Ministero dell’Ambiente:
– Emilia Romagna (Bologna 8,8; Cesenatico 18,5)
– Sardegna (Olbia 16,3)
– Toscana (Firenze 55,5)
– Liguria (Genova 275)
– Lombardia (Milano 112,5)
– Veneto (Padova 42,3, Venezia 61,8)
– Abruzzo (Pescara 54,8)
Consulta qui le slide con i dettagli del Piano Italia Sicura.
Marta Albè
Fonte foto: meteoweb.eu
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