Un fiume di plastica: il Drina è una discarica galleggiante e ci mostra tutta la nostra inciviltà

Dai Balcani arrivano immagini che mostrano le terrificanti condizioni in cui versa il fiume Drina, ricoperto da un enorme tappeto di rifiuti galleggianti. Scene che non avremmo mai voluto vedere e che, ancora una volta, ci sbattono in faccia ciò che sta facendo l'uomo al nostro Pianeta...

Bottiglie di plastica, flaconi di detersivi, pneumatici e persino elettrodomestici trascinati dalla corrente: è uno spettacolo angosciante quello a cui si assiste in Bosnia ed Erzegovina. Le acque del fiume Drina dovrebbero essere popolate da pesci e altri animali; invece si è trasformato in una vera e propria discarica galleggiante a cielo aperto.

Nel tratto che si trova nei pressi della cittadina di Višegrad, dove sorge una centrale idroelettrica, è rimasta bloccata – all’interno di una barriera artificiale – una quantità impressionante di immondizia. Nel fiume ghiacciato per via delle basse temperature sono stati notati anche grossi elettrodomestici, tra cui frigoriferi, e barili ormai arrugginiti, trasportati dopo le violente piogge delle ultime settimane che hanno causato diversi allagamenti. Uno scenario che ci sbatte in faccia la vergognosa inciviltà dell’essere umano.

A denunciare questa grave situazione l’organizzazione ambientalista Udruženje građana Eko Centar, che stima la presenza di ben 10mila metri cubi di rifiuti in quel tratto del fiume, che finisce puntualmente per essere inquinato.

Come spiegato dagli attivisti, che hanno diffuso gli inquietanti filmati che mostrano le condizioni in cui versa il fiume (che attraversa la penisola balcanica scorrendo lungo 346 km), la rimozione di tutta questa spazzatura richiede circa sei mesi di operazioni e una volta recuperata viene portata nella discarica municipale di Višegrad, dove spesso i rifiuti vengono dati alle fiamme, creando gravi danni all’ambiente e alla salute dei cittadini.

Per quanto riguarda la tutela ambientale, i Paesi dei Balcani – che prima appartenevano alla Jugoslavia – si trovano ancora parecchio indietro rispetto a gran parte d’Europa. In diverse aree della Bosnia ed Erzegovina e nei territori degli stati limitrofi pullulano di discariche abusive, dove la spazzatura viene bruciata. L’inquinamento atmosferico rappresenta uno dei problemi più gravi che affliggono la regione balcanica.

Non è raro, infatti, che città come Sarajevo (considerata una delle più inquinate al mondo) si risveglino ricoperte da una fitta nebbia creata dagli alti tassi di smog. Insomma, l’aria è irrespirabile e non va molto meglio nei corsi d’acqua che attraversano il Paese, come mostrano le drammatiche immagini che arrivano dal fiume Drina.

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Fonte: Udruženje građana Eko Centar

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