Gli incendi nell'Artico rappresentano un disastro ambientale senza precedenti, che avrà conseguenze devastanti per tutti noi.
Non accennano a placarsi gli incendi che stanno distruggendo le foreste nell’Artico, dove le fiamme divampano ormai da due mesi.
Le temperature superiori ai 30 gradi centigradi e i venti forti contribuiscono alla diffusione del fuoco che è ormai diventato ingestibile.
I vigili del fuoco faticano a intervenire a causa della scarsa visibilità e per via del fatto che molti incendi si sono sviluppati in zone difficili da raggiungere: domare le fiamme risulta troppo pericoloso e costoso.
I roghi hanno devastato quasi 4 milioni di ettari di foresta e le fiamme si stanno avvicinando pericolosamente ai centri abitati: tra le zone più colpite Krasnoyarsk e Irkutsk, in Siberia, e la Yakuzia.
Hundreds of #wildfires have broken out in #Siberia, some of which can be seen in this 28 July @CopernicusEU #Sentinel3 image. Almost 3 million hectares of land are estimated to have been affected, according to Russia’s Federal Forestry Agency. Read more: https://t.co/7ojjCRaqrc pic.twitter.com/6wnw6Cq8wk
— ESA Earth Observation (@ESA_EO) July 30, 2019
Siamo di fronte a una catastrofe ambientale senza precedenti che avrà conseguenze terribili per tutti noi.
I processi di combustione stanno immettendo nell’atmosfera gas inquinanti tra cui ossidi di azoto, monossido di carbonio e altri composti organici.
Dall’inizio di giungo, gli incendi che stanno distruggendo l’artico hanno immesso nell’ambiente oltre 100 milioni di tonnellate di anidride carbonica: una cifra che corrisponde alle emissioni annue di nazioni come la Svezia o il Belgio.
La CO2 proviene sia dai tronchi degli alberi che stanno andando a fuoco sia dai terreni di torba, depositi naturali di carbonio e l’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera contribuisce in modo massiccio al riscaldamento globale.
Inoltre, si teme che gli incendi possano accelerare lo scioglimento dei ghiacci nell’Artide, fenomeno che potrebbe far tornare alla luce batteri e virus che non conosciamo e che riverserebbe negli oceani un’enorme massa di acqua dolce capace di cambiare per sempre la Corrente del Golfo, flusso di acqua che influenza il clima e che consente a europei e nordamericani di vivere in un clima temperato.
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Come affermato da Vladimir Chuprov, capo del programma energetico di Greenpeace in Russia.
Il cambiamento climatico porta a conseguenze inaspettate e spiacevoli; stiamo annegando e bruciando allo stesso tempo.
È un circolo vizioso: il riscaldamento globale porta a cambiamenti climatici che oltre a causare catastrofi ambientali, innalzano ulteriormente le temperature e, di conseguenza, aumenta il rischio di altri disastri ambientali.
Chuprov ha aggiunto che:
Per evitare scenari catastrofici, è necessario ridurre le emissioni di gas serra: fermare la combustione di petrolio, carbone, gas, prevenire gli incendi, ripristinare le foreste, cambiare le abitudini delle persone legate allo spreco di risorse del pianeta
Sebbene i negazionisti continuino ad affermare il contrario, gli effetti del riscaldamento globale sono oggi sotto gli occhi di tutti e questo terribile incendio che sta interessando l’Artico non deve lasciarci indifferenti, perché riguarda tutti noi.
La questione ambientale deve diventare la priorità e bisogna agire con urgenza per arginare i danni causati dall’uomo sul Pianeta: è in gioco la nostra sopravvivenza.
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Tatiana Maselli