Marea nera in Canada, un nuovo disastro ambientale minaccia l’ambiente e la salute della popolazione. Sembrava tutto sotto controllo la scorsa settimana quando un oleodotto della società Husky Energy aveva iniziato a riversare petrolio in uno dei principali fiumi del Canada ma con il passare dei giorni la situazione è degenerata e la compagnia ha finalmente deciso di chiudere l’oleodotto a tempo indeterminato.
Marea nera in Canada, un nuovo disastro ambientale minaccia l’ambiente e la salute della popolazione. Sembrava tutto sotto controllo la scorsa settimana quando un oleodotto della società Husky Energy aveva iniziato a riversare petrolio in uno dei principali fiumi del Canada, ma con il passare dei giorni la situazione è degenerata e la compagnia ha finalmente deciso di chiudere l’oleodotto a tempo indeterminato.
Un nuovo disastro ambientale ha colpito il Canada a pochi mesi dal mega incendio di Alberta e la notizia si sta diffondendo solo ora che si inizia a parlare di una vera e propria marea nera, non di una perdita di petrolio facilmente controllabile.
Le perdite di petrolio sono iniziate giovedì scorso da un oleodotto costruito 19 anni fa nell’Husky’s Saskatchewan Gathering System. Il petrolio ha iniziato a riversarsi nel tratto settentrionale del fiume Saskatchewan che fornisce acqua potabile a molte comunità dell’Ovest del Canada.
Husky Energy è intervenuta per fermare le attività dell’oleodotto dopo che ben due città canadesi hanno dovuto smettere di bere l’acqua proveniente dal fiume dato che non risultava più potabile.
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Il funzionamento dell’oleodotto rimarrà bloccato fino a quando la società non avrà risolto la situazione di emergenza. Al momento non sono ancora note le cause dell’accaduto, il Dipartimento federale dell’ambiente canadese sta indagando sull’incidente.
Il petrolio ha raggiunto la località di Prince Albert, città di 35 mila abitanti, molte ore prima rispetto alle aspettative. L’impatto ambientale dello sversamento di petrolio così è aumentato. La città ha dovuto fermare il proprio sistema per l’approvvigionamento dell’acqua potabile e si è rivolta ad un’altra fonte.
Lo sversamento corrisponde ad oltre 1500 barili di petrolio e circa la metà di questo quantitativo è stato recuperato. Le aziende agricole della zona sono rimaste senza acqua. I cittadini non hanno potuto bere acqua del rubinetto né lavare i panni o farsi la doccia per alcuni giorni a causa della contaminazione.
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Fonte foto: Lend a paw animal rescue
Secondo il Governo canadese l’acqua del fiume potrebbe risultare inquinata per mesi. Lo sversamento di petrolio sta creando problemi all’ecosistema del fiume e agli animali che lo popolano. La marea nera ha percorso ben 370 chilometri e ha messo a repentaglio le risorse di acqua potabile di almeno 70 mila persone. Lo sversamento complessivo pare corrisponda a circa 200-250 mila litri di petrolio.
Photo Credit: Jason Franson/The Canadian Press
Il Dipartimento canadese per l’ambiente e i cambiamenti climatici sa che non si tratterà di un danno a breve termine e che bisognerà continuare a monitorare la situazione. Una parte del petrolio che si è riversato nel fiume è già stato recuperato.
La società Husky Energy ha ammesso la propria piena responsabilità per l’accaduto e interverrà per ripulire il fiume ma come sappiamo le conseguenze di simili disastri sono incalcolabili. I danni complessivi per l’ambiente non sono ancora noti così come non si conoscono i costi in denaro da investire per bonificare il fiume.
Mara Albè
Fonte foto: Lend a paw animal rescue