Disastro ambientale in Brasile. Il fango tossico che si è riversato nel Rio Doce e nell’oceano continua a inquinare l’ambiente e a causare danni alla popolazione, ma per il momento Samarco non firmerà l’accordo per risarcire le vittime.
Disastro ambientale in. Il fango tossico che si è riversato nel Rio Doce e nell’oceano continua a inquinare l’ambiente e a causare danni alla popolazione, ma per il momento Samarco non firmerà l’accordo per risarcire le vittime.
I nostri corrispondenti dal Brasile spiegano che l’accordo è stato presentato a Samarco dai pubblici ministeri per ottenere un risarcimento per le vittime della rottura delle dighe appartenenti alla società mineraria.
Samarco non ha firmato l’accordo e si è giustificata sostenendo che sta ancora studiando la documentazione. La società mineraria Samarco dunque non si sta assumendo le proprie responsabilità. Nel mentre purtroppo la tragedia continua.
Purtroppo le cifre del dramma in Brasile parlano chiaro.
– 25 persone scomparse, di cui 13 dipendenti e 12 residenti.
– 600 persone le cui case sono state completamente o parzialmente distrutte.
– Oltre 1000 capi di bestiame persi.
– 150 ettari di campi di mais distrutti.
– 200 ettari di alberi di eucalipto inondati dal fango.
– Distruzione totale dell’ecosistema fluviale.
Gli abitanti colpiti dalla tragedia si trovano in una situazione precaria per via della mancanza di aiuti e di supporto economico da parte della società responsabile dell’accaduto. Inoltre il Governo brasiliano non ha risposto immediatamente all’emergenza.
La tragedia provocata dalla Samarco ha portato alla scomparsa di almeno 12 abitanti di Mariana e della regione circostante, tuttavia l’azienda non ha voluto firmare l’accordo per rimborsare le vittime della tragedia e le loro famiglie.
Secondo il procuratore William Meneghim, che ha accompagnato il gruppo di ispettori delle Nazioni Unite, si tratta di una grande delusione e della prova che la popolazione sta combattendo da sola contro il potere economico delle grandi miniere.
Temevamo che Samarco si sarebbe rifiutata di risarcire le vittime, lo avevamo scritto. Ma speriamo ancora che in interventi che possano obbligarla a pagare per i danni commessi all’ambiente, agli animali, alla popolazione e all’intero ecosistema del Rio Doce. Continueremo a seguire la vicenda da vicino.
Marta Albè
Fonte foto: Uol Noticias
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