Rio Doce, qual è la situazione del fiume a tre mesi di distanza dal disastro ambientale in Brasile? Le acque del fiume non sono idonee né per la pesca né per la balneazione e nemmeno per l’irrigazione in agricoltura.
Rio Doce, qual è la situazione del fiume a tre mesi di distanza dal disastro ambientale in Brasile? Le acque del fiume non sono idonee né per la pesca né per la balneazione e nemmeno per l’irrigazione in agricoltura.
I nostri corrispondenti dal Brasile continuano a seguire da vicino la vicenda. Secondo gli ultimi aggiornamenti, sono state effettuate analisi in 18 punti del fiume. I campionamenti hanno rilevato metalli pesanti e batteri.
Altri 29 campioni di acqua e fango sono stati raccolti da SOS Mata Atlantica e analizzati in laboratorio. I parametri fondamentali che definiscono la classificazione di un fiume sono risultati molto superiori a quanto consentito dalla legge, con particolare riferimento alla torbidità delle acque.
Secondo Malú Ribeiro, coordinatrice delle acque di SOS Mata Atlantica: “I dati rafforzano la gravità del danno ambientale e, purtroppo, le piogge finiscono per trascinare il fango verso il letto del fiume e la situazione diventa ancora più complicata”.
Il fiume risulta inquinato non soltanto dai metalli pesanti ma anche dai prodotti utilizzati in agricoltura e dalle acque reflue non trattate. La presenza del fango rende i rilevamenti più difficoltosi.
Qui potete consultare il rapporto sull’inquinamento del Rio Doce.
Marta Albè
Fonte foto: Sosma
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