Si fa presto a dire smog: i 5 peggiori inquinanti dell’aria che respiriamo

Scopri come questi nemici invisibili stanno minacciando la nostra salute e il pianeta, e cosa possiamo fare per affrontarli

Hai presente quella fastidiosa sensazione di bruciore agli occhi e alla gola che insorge quando l’aria è irrespirabile? Non è solo “smog. È un cocktail di sostanze tossiche che stanno mettendo a dura prova la nostra salute e l’ambiente. Conosciamo i cinque protagonisti di questa storia.

Ossidi di zolfo (SOx): i re delle piogge acide

Questi gas, soprattutto il biossido di zolfo (SO2), sono irritanti per gli occhi e per il tratto superiore delle vie respiratorie così come per le mucose nasali e i polmoni. Sono i colpevoli delle famigerate piogge acide, che corrodono monumenti ed edifici, abbassano il pH delle acque di laghi, fiumi e mari e impoveriscono il suolo.

Da dove provengono? Principalmente dalla combustione di combustibili fossili come carbone e petrolio, ma anche da alcuni processi industriali e dalle centrali termoelettriche.

Ossidi di Azoto (NOx): i killer silenziosi

Il biossido di azoto (NO2) è il più noto di questa famiglia. Gli ossidi di azoto (Nox) non solo irritano i polmoni e peggiorano l’asma, ma sono anche i complici del famigerato smog fotochimico, quella nebbia tossica che avvolge le città nelle giornate più calde e soleggiate. Gli NOx possono infatti reagire con altri inquinanti atmosferici (come gli idrocarburi e gli ossidi di zolfo) per formare l’ozono troposferico e le particelle sottili. Gli ossidi di azoto contribuiscono anche alla formazione dell’acido nitrico (HNO3), che può provocare l’acidificazione del suolo e delle acque.

E indovina? I NOx provengono principalmente dai tubi di scappamento delle nostre auto e dalle centrali elettriche.

Monossido di carbonio (CO): il ladro di ossigeno

Questo gas incolore e inodore è un vero e proprio ladro di ossigeno. Tossico e non irritante, può raggiungere concentrazioni elevate, senza ventilazione adeguata. Quando lo inaliamo, si lega all’emoglobina nel sangue, impedendole di trasportare ossigeno ai nostri organi.

Come viene prodotto? Principalmente, ancora una volta, dai veicoli a motore dagli impianti di riscaldamento domestico.

Ozono (O3) a livello del suolo: il paradosso dell’ozono cattivo

L’ozono è un gas strano: nella stratosfera ci protegge dai raggi UV, ma a livello del suolo diventa un nemico.

L’ozono troposferico è un inquinante secondario, il risultato di una reazione chimica tra NOx e composti organici volatili in presenza di alte temperature e forte irraggiamento solare. E i suoi effetti sono danni ai polmoni, asma, bronchite.

Particolato atmosferico (PM): le polveri sottili

Queste minuscole particelle, soprattutto le famigerate PM2.5 (ma anche, sebbene più grandi, le PM10), sono così piccole da penetrare in profondità nei nostri polmoni e nel sangue. E i danni? Problemi respiratori, malattie cardiovascolari e persino tumori.

Le fonti? Traffico veicolare, emissioni industriali e combustione di biomassa.

Cosa possiamo fare per respirare un’aria più pulita

Il punto è sempre quello: respirare aria pulita è un diritto, informarsi sui rischi dell’inquinamento atmosferico e agire per ridurlo è un dovere, anche nostro.

Da dove dobbiamo partire? Un buon inizio potrebbe essere:

  • favoriamo la transizione verso fonti energetiche rinnovabili. Ridurre la dipendenza dai combustibili fossili è fondamentale per diminuire le emissioni inquinanti;
  • scegliamo la mobilità sostenibile. Muoversi a piedi, in bici, con i mezzi pubblici o con auto elettriche è un ottimo punto di inizio;
  • consumiamo meno energia. Ridurre il consumo energetico permette di ridurre le emissioni climalteranti (e di farci risparmiare);
  • sosteniamo politiche ambientali ambiziose, che investano in progetti di riforestazione, riprogettazione urbana e salvaguardia della biodiversità.

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