Il livello di diossina è passato da 37 a 42 in un solo giorno. Il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha raccomandato di tenere chiuse porte e finestre sia a Ciampino che in altri 7 comuni limitrofi
Le prime rilevazioni effettuate dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio (ARPA Lazio) avevano evidenziato da subito alti livelli di diossine in seguito all’incendio nello stabilimento di Ciampino, ma purtroppo la situazione è sempre più allarmante. Anziché diminuire, le diossine aumentano.
All’interno dello stabilimento il 29 luglio le diossine risultavano pari a 37 pg/m³, mentre nel campione del 30 luglio hanno raggiunto un valore di 42 pg/m³.
Per quanto riguarda le rilevazioni effettuate presso il sito 2, a circa 600 metri di distanza dall’incendio, il 29 luglio le diossine risultavano pari a 3.3 pg/m³, il 30 luglio hanno invece raggiunto un valore di 4 pg/m³. In entrambi i casi sono aumentate.
I valori di diossine del 29 e 30 luglio, come dichiarato da ARPA Lazio, sono quindi superiori al valore di riferimento suggerito dall’OMS, che dovrebbe essere compreso tra 0.1 e 0.3 pg/m³.
Rimangono valide per gli abitanti di Ciampino e comuni interessati dell’area (Marino, Albano, Grottaferrata, Castel Gandolfo, Ariccia, Lanuvio, Frascati), laddove sia visibile il fumo o l’odore sia intenso, le raccomandazioni diffuse dalla ASL ROMA 6, ribadite dal Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca:
- tenere chiuse porte e finestre
- limitare gli spostamenti allo stretto necessario
- lavare accuratamente frutta e verdura di produzione propria
- limitare l’utilizzo di impianti di climatizzazione e di trattamento dell’aria in genere, prevedendo in seguito accurata pulizia dei filtri.
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