Il nostro contributo nel contrasto alla crisi climatica è fondamentale, ma non basta: c'è bisogno dell'impegno dei "potenti della Terra" che hanno il potere di invertire la rotta dell'inquinamento
Tutti possiamo svolgere un ruolo importante per fermare la crisi climatica in atto e ridurre i livelli di inquinamento, ma ci sono persone e istituzioni il cui peso in termini ambientali è certamente più incisivo del nostro.
Stiamo parlando, per esempio, di azionisti miliardari e di investitori privati che nelle loro mani, oltre a cifre esorbitanti di denaro, hanno anche la possibilità di fare qualcosa di concreto per dare corpo a quella transizione sostenibile che scienziati e ambientalisti chiedono a gran voce.
Uno studio condotto dai ricercatori canadesi dell’Università di Waterloo ha stilato una breve lista di azionisti e governi molto influenti che insieme avrebbero il potere di accelerare la transizione sostenibile nel settore dei combustibili fossili: si tratta di una rosa di nomi molto piccola – appena dieci enti in tutto il mondo, fra governi e investitori privati, che possiedono il 49,5% delle emissioni potenziali delle più grandi aziende energetiche sul Pianeta.
Insomma, un numero molto esiguo di personaggi avrebbe il potenziale sufficiente a influenzare la traiettoria delle industrie di combustibili fossili. Si tratta di una succulenta opportunità per queste persone, ma anche di un rischio per la popolazione: come al solito, molto potere concentrato nelle mani di pochissimi quasi mai porta a un beneficio per la comunità.
Utilizzando l’analisi di rete, i ricercatori hanno collegato le aziende di combustibili fossili ai proprietari di azioni, distinguendo le caratteristiche di proprietà dei principali azionisti e stabilendo un elenco classificato degli azionisti più prevalenti in base al potenziale di emissioni e alla centralità della rete: fra questi, anche firmatari degli Accordi di Parigi sul Clima e importanti gestori nel settore energetico.
Lo studio delinea anche nel dettaglio i cambiamenti specifici che questi “fantastici 10” dovrebbero compiere per contribuire in maniera concreta al contrasto al riscaldamento globale: fra questi, l’eliminazione dei finanziamenti ai combustibili fossili e un allineamento dei portafogli di investimento con uno scenario a +1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali.
Dal punto di vista individuale, ridurre la domanda di combustibili fossili guidando e volando di meno o spegnendo il condizionatore d’aria è un’ottima cosa – spiegano gli autori dello studio. – Tutti dovremmo continuare a farlo.
Ma dobbiamo anche ridurre la nostra produzione di combustibili fossili, e questi 10 attori possono guidare un cambiamento in questo senso. Senza loro, semplicemente non avremo quello che serve per raggiungere i nostri obiettivi di emissioni ed evitare la catastrofe.
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Fonte: Environmental Innovation and Societal Transitions
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