Deposito scorie nucleari, svelate le 51 aree idonee: lista e mappa

È stata svelata la lista delle aree selezionate par la realizzazione del deposito di scorie nucleari in Italia. Il maggior numero di aree si concentra nel Lazio, che ne conta ben 21. La mappa non è ancora definitiva, ma è già esplosa la polemica fra i sindaci che si oppongono al piano e vogliono proteggere a tutti i costi i loro territori

Dopo vari rinvii e numerose proteste da parte dei sindaci e delle associazioni, nelle scorse ore il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato l’elenco delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie nucleari. La mappa, elaborata da Sogin – società pubblica che dovrà realizzare e gestire l’impianto – individua 51 luoghi disseminati in 6 Regioni italiane, ma potrebbe subire ancora qualche modifica. Non è detta, infatti, l’ultima parola non è ancora detta.

Come chiarito dal MASE, infatti, gli enti territoriali le cui aree non sono presenti nella proposta di CNAI (Carta nazionale delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie radioattive) e il Ministero della difesa per le strutture militari interessate possono – entro trenta giorni dalla pubblicazione della Carta – presentare la propria autocandidatura chiedere al Ministero e alla Sogin di avviare una rivalutazione del territorio stesso per verificarne l’eventuale idoneità. Quindi le tempistiche potrebbero dilatarsi ulteriormente.

La realizzazione di un deposito nazionale rappresenterebbe un traguardo importante – e atteso da troppo tempo! – per il nostro Paese, che ha detto no al nucleare attraverso lo storico referendum del 1987 (ma la cui eredità è ancora pesantissima).

Attualmente, infatti, i 16mila metri cubi di rifiuti radioattivi – provenienti da vecchie centrali e centri di ricerca – vengono stoccati in una ventina di punti sparsi per l’Italia, ma la loro gestione non è adeguata e continua ad essere parecchio onerosa.

Monta la polemica nei comuni coinvolti

Com’era prevedibile, la pubblicazione delle aree considerate idonee per ospitare i pericolosi rifiuti ha sollevato un gran polverone, specialmente al Sud.

“Per quanto ci riguarda  l’Amministrazione comunale di Altamura conferma la propria indisponibilità e ribadisce il no al deposito nucleare nazionale” fa sapere il primo cittadino del comune pugliese Vitantonio Petronella, che si è detto pronto a protestare insieme ad altri sindaci della Puglia e della Basilicata sia in consiglio regionale che in Parlamento.

A non volere le scorie nucleari anche la Sardegna, terra selvaggia e incontaminata che nel corso degli anni è stata sottoposta a sfruttamento, contaminazione di sostanze inquinanti ed esercitazioni militari dagli impatti deleteri.

“Dopo l’inerzia e i disastri di questi anni Solinas non consenta il deposito delle scorie in Sardegna” chiede Francerca Ghirra, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera.

Leggi anche: L’Europa ha scaricato nell’Atlantico 200mila fusti di scorie radioattive per oltre 40 anni

La mappa del deposito nazionale delle scorie nucleari

Le aree idonee ad ospitare il deposito sono state individuate sulla base delle osservazioni emerse a seguito della consultazione pubblica e del Seminario nazionale e dell’approvazione dall’Ispettorato nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (Isin). Vediamo nel dettaglio di quali si tratta:

  • Lazio (21 siti tutti in provincia di Viterbo): Montalto di Castro, Canino, Cellere, Ischia di Castro, Soriano nel Cimino, Vasanello, Vignanello, Corchiano, Gallese, Tarquinia, Tuscania, Arlena di Castro, Piansano, Tessennano
  • Sardegna (8 siti sparsi fra la provincia di Oristano e quella di Sud Sardegna): Albagiara, Assolo, Usellus, Mandas, Siurgius Donigala, Segariu, Villamar, Setzu, Tuili, Turri, Ussaramanna, Nurri, Ortacesus, Guasila
  • Piemonte (5 zone in provincia di Alessandria): Bosco Marengo, Novi Ligure, Alessandria, Oviglio, Quargnento, Castelnuovo Bormida, Sezzadio, Fubine Monferrato
  • Puglia e Basilicata: qui sono concentrati quindici siti, fra la provincia di Matera (Montalbano Jonico, Matera, Bernalda, Montescaglioso, Irsina) e i comuni di Altamura, Laterza e Gravina, con una appendice nel Potentino, a Genzano di Lucania
  • Sicilia: nell’isola le aree idonee sono nel Trapanese, a Calatafimi-Segesta e Trapani

Di seguito l’elenco in dettaglio pubblicato dal MASE:

@MASE

Seguici su Telegram Instagram | Facebook TikTok Youtube

Fonte: MASE/Francesca Ghirra (Facebook)

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram