La denuncia presentata dai cittadini dell’arcipelago delle Filippine insieme con diversi esponenti della società civile (tra cui Greenpeace South Asia) alla Commissione per i diritti umani (CHR) di Manila contro i grandi inquinatori, accusati di provocare cambiamenti climatici catastrofici
Hanno messo un Paese in ginocchio, hanno provocato morti e smantellato case. I tifoni nelle Filippine – – hanno lasciato l’amaro in bocca e il desiderio di far giustizia. E tanto basta: i sopravvissuti non ci stanno e accusano i grandi inquinatori di aver violato i diritti umani.
Proprio così: emettere CO2 e metano nell’atmosfera terrestre in maniera spropositata non è altro che un atto di violenza contro l’intera umanità. Da qui, la denuncia presentata dai cittadini dell’arcipelago delle Filippine insieme con diversi esponenti della società civile (tra cui Greenpeace South Asia) alla Commissione per i diritti umani (CHR) di Manila contro i grandi inquinatori, accusati di provocare cambiamenti climatici catastrofici.
Tra questi, spiccano anche le italiane ENI e Italcementi, oltre a multinazionali come Chevron, ExxonMobil, BP e Shell, un sottoinsieme dei novanta soggetti giuridici che hanno fatto la parte del leone nelle emissioni di CO2 e metano nell’atmosfera terrestre, come denunciato dal rapporto “Carbon’Majors: Accounting for carbon and methane emissions 1854-2010”.
Questo tipo di denuncia è la prima al mondo di questo genere e con essa si vorrebbe ottenere l’apertura di un’indagine che determini le responsabilità delle cinquanta maggiori aziende emettitrici di gas serra, sotto accusa per l’impatto delle loro attività economiche sul clima globale.
“Dai Paesi Bassi agli Stati Uniti, i cittadini iniziano a ricorrere ai tribunali per spingere i governi a prendere misure in difesa del clima”, ha dichiarato Zelda Soriano, consigliere giuridico e politico di Greenpeace South East Asia. “Ci auguriamo che la Commissione dei Diritti Umani delle Filippine compia un passo coraggioso, riconoscendo che le grandi aziende inquinanti sono in gran parte responsabili della crisi climatica”.
In soldoni cosa significherebbe una simile denuncia? Un importante precedente morale e giuridico: i grandi inquinatori potrebbero essere ritenuti responsabili di violare i diritti umani con lo sfruttamento presente e futuro dei combustibili fossili, assumendosi – oggi – l’onere di prevenire ulteriori nuovi danni al clima del Pianeta.
“Anche la Chiesa, ispirata da Papa Francesco, sosterrà questa denuncia per violazione dei diritti umani e continuerà ad adoperarsi per un mondo socialmente giusto, sostenibile dal punto di vista ambientale e spiritualmente ricco”, ha assicurato Edwin Gariguez, segretario esecutivo della Caritas Filippine e vincitore del Goldman Environmental Prize.
Qui potete leggere la denuncia.
Germana Carillo
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