Continua la deforestazione e l’usurpazione delle terre indigene in Perù (nonostante una sentenza vieti queste pratiche)

In Perù i mennoniti hanno disboscato oltre 7.000 foreste primarie dal 2017 con prodotti chimici e macchinari pesanti: inutili i tentativi di fermarli

Nella regione di Ucayali, in Perù, la comunità indigena Shipibo-Konibo di Caimito è gravemente minacciata dalla deforestazione e dall’usurpazione delle terre da parte dei coloni mennoniti. Nonostante le ordinanze del tribunale per fermare il disboscamento, le attività agricole dei mennoniti continuano a devastare il territorio.

La Corte di Indagine Preparatoria Transitoria dei Crimini Ambientali di Ucayali aveva emesso, nel dicembre dello scorso anno, una misura cautelare per fermare queste pratiche. Tuttavia le disposizioni legali sembrano inefficaci contro la continua espansione agricola che colpisce l’ambiente e lo stile di vita di circa 500 abitanti di Caimito.

Secondo un’inchiesta del giornalista Ronald Suárez Maynas, i mennoniti hanno disboscato oltre 7.000 ettari di foreste primarie dal 2017, utilizzando pratiche agricole intensive che non si adattano agli ecosistemi amazzonici. L’uso di prodotti chimici e macchinari pesanti sta degradando il suolo, portando a danni ambientali irreversibili.

Marc Dourojeanni, professore emerito presso l’Università Agraria Nazionale, critica la passività delle autorità di fronte a queste violazioni. Nonostante i profitti a breve termine generati dalle coltivazioni di soia e riso, le pratiche dei mennoniti sono insostenibili a lungo termine.

Anche un’altra regione amazzonica è gravemente colpita

La comunità di Caimito ha reagito formando una Guardia indigena Shipibo per proteggere il loro territorio. Nell’ottobre 2023, questa guardia è riuscita a fermare i tentativi di avvio di nuove coltivazioni da parte dei mennoniti, rimuovendo macchinari e strutture in costruzione.

Tuttavia, nonostante queste tensioni, la comunità riconosce un certo beneficio economico dalla presenza mennonita, che fornisce prodotti agricoli e lattiero-caseari di qualità a prezzi competitivi. Ruth Vásquez Santos, della comunità annessa di San Pedro a Masisea, sottolinea come i mennoniti offrano prodotti a prezzi accessibili, ma Abner Ancón Rodríguez, capo della comunità di Caimito, denuncia la mancanza di reciprocità nel commercio, beneficiando solo una parte.

La deforestazione causata dai mennoniti rappresenta una minaccia non solo per Ucayali, ma anche per Loreto, un’altra regione amazzonica gravemente colpita. Dal 2022 al 2023, cinque colonie mennonite in Perù hanno disboscato oltre 2.400 ettari.

L’Organizzazione del Distretto Indigeno di Masisea (ORDIM) ha dichiarato i propri territori in stato di emergenza, cercando di proteggersi attraverso meccanismi di sicurezza collettiva e denunciando il disboscamento illegale, la coltivazione di foglie di coca e lo sfruttamento delle risorse da parte di società esterne nella speranza che prima o poi qualcosa si sblocchi.

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Fonte: Infobae

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