Deforestazione: il legno illegale in vendita in Europa che distrugge l’Amazzonia (video-inchiesta)

Stop al legno illegale, salviamo l’Amazzonia. Il mercato del legno illegale sta distruggendo la foresta amazzonica. Due anni di indagini da parte di Greenpeace sull’industria del legname brasiliana hanno dimostrato che il legno che proviene dal taglio illegale della foresta amazzonica è in vendita anche in Europa.

Stop al legno illegale, salviamo l’Amazzonia. Il mercato del legno illegale sta distruggendo la foresta amazzonica. Due anni di indagini da parte di Greenpeace sull’industria del legname brasiliana hanno dimostrato che il legno che proviene dal taglio illegale della foresta amazzonica è in vendita anche in Europa.

Il mercato italiano – ed europeo – è contaminato dal legno illegale. Ecco che allora Greenpeace si è rivolta direttamente al ministro Martina, affinché emani il decreto che metta fine alla produzione e alla vendita di legno illegale, con controlli e sanzioni per le importazioni illecite.

La norma sul legno illegale è già all’attenzione del Consiglio dei Ministri, ma ogni giorno che passa senza regole, nel nostro Paese arriva legno illegale che rende complice l’Italia della deforestazione. Il legno che proviene dal taglio illegale di alberi dell’Amazzonia brasiliana viene venduto in Europa, Israele e Stati Uniti.

Greenpeace accusa l’Italia di non effettuare i controlli più adatti sull’origine del legname importato. Infatti il Ministero delle Politiche Agricole non ha mai emesso il decreto che applica il Regolamento Europeo del Legno, in vigore da marzo 2013. Al momento in Italia non esistono sanzioni e misure per fermare il commercio di legno illegale.

In Brasile sarebbe piuttosto semplice aggirare i sistemi di controllo e Greenpeace ha documentato almeno 5 modi diversi per farlo. Al taglio illegale di alberi sono legati schiavismo e violenze contro chi vi si oppone.

Secondo quanto comunicato da Greenpeace, i legni pregiati provenienti dall’Amazzonia e a rischio illegalità sono stati utilizzati per la realizzazione di diversi edifici pubblici, come il ponte di Brooklyn a New York, il World Trade Center a Ginevra, la Biblioteca Nazionale a Parigi e il Politecnico di Torino.

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L’associazione ambientalista fa anche i nomi delle aziende che acquistano legname amazzonico brasiliano: Pinto Leitão e Tradelink in Europa, Lumber Liquidators negli Stati Uniti. Greenpeace chiede dunque di classificare il legname importato dall’Amazzonia brasiliana nella categoria ad “alto rischio” e di porre fine al più presto al commercio di legno illegale.

Guarda la video-inchiesta di Greenpeace.

Marta Albè

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