Datteri di mare, raccoglierli è illegale: ti spieghiamo perché è vietato

I prelibati datteri di mare, che tanto arricchiscono chi li vende, sono una specie protetta dalla legge: pescarli è vietato perché altamente lesivo degli ecosistemi marini

È notizia di qualche giorno fa quella di un turista che, sulla spiaggia di Castellammare di Stabia (in provincia di Napoli) ha distrutto uno scoglio per estrarre preziosi molluschi noti come datteri di mare. Si tratta, però, di una specie animale protetta dalla legge: prelevarli dal loro ambiente marino corrisponde ai reati di inquinamento e disastro ambientale.

I datteri di mare (Lithophaga lithophaga) sono molluschi dal guscio lungo e di colore marrone, che si nutrono di plancton, alghe e detriti. Hanno una crescita estremamente lenta: si pendi che per raggiungere cinque centimetri di lunghezza (la loro lunghezza massima è di otto/dieci centimetri) impiegano dai 15 ai 35 anni.

Per i datteri di mare, vige un divieto assoluto di pesca stabilito sia da fonti internazionali – come la Convenzione di Berna del 1982 o quella di Barcellona del 1982 – sia da leggi italiane (in particolare, l’art. 7 d.lgs. n. 4 del 2012, nonché il D.m. 16 ottobre 1998).

Il motivo è molto semplice: per catturarli bisogna distruggere il loro habitat, ovvero le rocce in cui vivono, avvalendosi di martelli pneumatici, picconi o cariche esplosive – come dimostrato dal bagnante di Castellammare. Questo determina l’alterazione dei fondali marini e la distruzione di un intero ecosistema.

Recenti sentenze della Cassazione (novembre 2021) e del Tribunale di Napoli (marzo 2022) non hanno fatto altro che confermare il divieto a tutela degli ambienti marini:

I datteri di mare possono essere prelevati solo previa distruzione delle rocce in cui gli stessi si annidano, di conseguenza, il profitto del reato deve essere individuato avendo riguardo non tanto e non solo alle operazioni di commercializzazione degli stessi, bensì alle complessive condotte integranti i reati di inquinamento ambientale e di disastro ambientale – si legge nella sentenza n. 40325 del 9 novembre 2021 della Corte di Cassazione.

Purtroppo però, benché resa illegale la pesca di datteri di mare ha ancora un seguito nelle acque del Mediterraneo. Ciò è dovuto al fatto che questi molluschi danno un guadagno altissimo a chi li pesca e li vende, poiché sono molto prelibati e possono arrivare a costare fino a tre volte in più delle ostriche.

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