Rosita Cipolla Ogni estate i turisti lasciano (letteralmente!) il segno sulle spiagge che frequentano, abbandonando creme solari, infradito e non solo: Archeoplastica ci porta alla scoperta degli oggetti più comuni legati al turismo balneare
@Archeoplastica
Passeggiando sulle nostre spiagge ci si imbatte in mozziconi di sigarette, tacchi e bottiglie di plastica. Sono questi alcuni dei rifiuti trovati più comunemente sui litorali italiani, come emerso dall’indagine Beach Litter 2023 di Legambiente. Ma, ahinoi, non sono affatto gli unici. Tra quelli più interessanti spiccano gli oggetti prettamente legati al turismo balneare.
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A stilare una lista con 10 rifiuti estivi è la pagina social del progetto Archeoplastica, lanciato nel 2018 da Enzo Suma, guida naturalistica e accanito raccoglitore di plastica che ha voluto sensibilizzare la società sulla piaga dell’inquinamento dando vita ad un originale museo virtuale che cataloga flaconi, palloni, giocattoli e tante altre “chicche” che soffocano le nostre spiagge.
In un filmato, pubblicato sugli account Facebook e Instagram, viene mostrata una mole impressionante di oggetti abbandonati da bagnanti sbadati o incivili. Ecco di quali oggetti si tratta:
- Puntali di ombrelloni (che d’inverno escono fuori come funghi dopo le mareggiate)
- Formine di plastica da spiaggia
- Creme solari (alcune risalenti a decenni fa, ad esempio agli anni ’60)
- Coppette di gelato
- Accendini
- Mozziconi di sigarette
- Ciabatte da spiaggia
- Bicchieri, cannucce di plastica, piatti e posate
- Gonfiabili (materassini, braccioli ecc)
- Bottiglie di plastica usa e getta
Quando siamo in spiaggia, ricordiamoci di non lasciare nulla. Anzi, se possibile facciamo lo sforzo di portare un sacchetto da riempire di rifiuti che troviamo nei dintorni. Il mare e le sue sue creature ringrazieranno.
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Fonte: Archeoplastica
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