Premiati per aver agito, ispirato, sostenuto e mobilitato gli altri, affrontando le più grandi sfide ambientali del nostro tempo, nonostante le difficoltà generate dalla crisi economica e sanitaria in corso. Ecco chi sono i Champions of the Earth del 2022
Indice
Un ambientalista dall’India, un economista del Regno Unito, un biologo del Perù, una ONG del Libano e un’attivista per i diritti delle donne e l’ambiente del Camerun: l’United Nations environment programme (UNEP ) ha annunciato oggi i suoi Champions of the Earth per il 2022, per “la loro azione di trasformazione volta a prevenire, arrestare e invertire il degrado dell’ecosistema”.
Ogni anno il premio Champions of the Earth del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente riconosce il lavoro dei leader ambientali più visionari del mondo. Il premio vuole mettere in evidenzia quegli esempi ispiratori che dimostrano come il potere dell’azione individuale e collettiva possa davvero cambiare il mondo.
Si tratta di fatto della più alta onorificenza ambientale delle Nazioni Unite. Ad oggi, il premio ha riconosciuto 111 vincitori: 26 leader mondiali, 69 individui e 16 organizzazioni. Quest’anno sono state ricevute la cifra record di 2.200 nomination da tutto il mondo.
Dopo il lancio dell’UN Decade on Ecosystem Restoration (2021-2030), i premi di quest’anno si concentrano sugli sforzi per prevenire, arrestare e invertire il degrado dell’ecosistema a livello globale.
🏆Congratulazioni ai vincitori del @UNEP 2022 Champions of the Earth!
Questo riconoscimento premia gli straordinari innovatori che intraprendono azioni trasformative per proteggere il nostro ambiente naturale🌎
Scopri chi sono vincitori 👇https://t.co/K167KJ05MF
— UNRIC Italia (@UNRIC_Italia) November 22, 2022
I Campioni della Terra 2022
Categoria Ispirazione e Azione: Arcenciel (Libano) e Tino Aucca Chutas (Perù),
Si tratta di un’impresa ambientale leader il cui lavoro per creare un ambiente più pulito e più sano ha gettato le basi per la strategia nazionale di gestione dei rifiuti del Paese. Oggi Arcenciel ricicla ogni anno oltre l’80% dei rifiuti ospedalieri potenzialmente infettivi del Libano.
Constantino Tino Aucca Chutas (Perù), sempre in categoria Inspiration and Action, è praticamente il pioniere di un modello di rimboschimento comunitario guidato da comunità locali e indigene, che ha portato alla piantagione di 3 milioni di alberi nel Paese. Tino sta anche portando avanti ambiziosi sforzi di rimboschimento in altri paesi andini.
Categoria Visione imprenditoriale: Purnima Devi Barman (India)
Purnima Devi Barman è una biologa della fauna selvatica che guida l’”Hargila Army”, un movimento di conservazione di base tutto al femminile dedicato a proteggere dall’estinzione il marabù asiatico (Leptoptilos dubius). Le donne creano e vendono tessuti con immagini del grande volatile, contribuendo a far conoscere la specie mentre costruiscono la loro indipendenza finanziaria.
Categoria Scienza e innovazione: Sir Partha Dasgupta (Regno Unito)
Docente a Cambridge dal 1985 al 1989 e alla Stanford University dal 1989 al 1992, Sir Partha Dasgupta ha analizzato i rapporti tra economia statale, giustizia e risorse energetiche e solo l’anno scorso ha scritto per il Ministero del Tesoro britannico il rapporto indipendente “The Economics of Biodiversity: The Dasgupta Review” nel quale quantifica economicamente il valore della biodiversità.
Categoria Ispirazione e Azione: Cécile Bibiane Ndjebet (Camerun)
È lei voce di un nuovo Camerun, invitata da organizzazioni nazionali e internazionali. Nel 2001 fonda l’associazione Camerun Ecology (Cam-Eco) per informare, formare e supportare le donne in ambito di sostenibilità oltre che per coinvolgerle nella conservazione e nel ripristino delle foreste.
Nel 2009, fonda Réseau des femmes africaines pour la gestion communautaire des forêts (REFACOF) oggi attiva in 20 Paesi africani, con lo scopo di migliorare l’accesso femminile ai finanziamenti rurali, di sensibilizzare circa la gestione sostenibile delle foreste, di affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici, di promuovere un nuovo approccio alla silvicoltura comunitaria.
Ne parlammo qui: Cécile Ndjebet, da 30 anni lotta per le foreste nel Paese in cui alle donne è vietato persino piantare alberi
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Fonte: UNEP
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