Ogni variazione della temperatura media globale conta, mezzo grado aggrava moltissimo l’impatto per le persone, la natura e il pianeta
Dati allarmanti arrivano dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale. Secondo l’ultimo report, infatti, la temperatura media globale ha circa il 40% di possibilità di raggiungere temporaneamente un innalzamento di 1,5°C in almeno uno dei prossimi cinque anni.
Inoltre, esiste una probabilità del 90% che almeno un anno tra il 2021-2025 diventi il più caldo mai registrato – fino ad ora record detenuto dall’anno 2016. Già nel 2020 la temperatura media globale aveva superato di 1,2°C la soglia del periodo pre-industriale – si è trattato di uno degli anni più caldi di sempre. Oltre a questo si è assistito ad un aumento del livello dei mari senza precedenti, unito ad un inedito scioglimento dei ghiacciai e a numerosi eventi metereologici estremi che hanno avuto impatti negativi anche sull’economia.
Non solo statistiche, purtroppo. Lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello dei mari hanno impatto anche sulla salute dell’uomo, sulla nostra alimentazione e sulla disponibilità delle risorse per la nostra sopravvivenza. Questi dati mostrano tristemente come i governi del mondo si stanno preparando a disattendere gli impegni presi in occasione degli Accordi di Parigi sul Clima. Per conquistare l’agognata neutralità climatica fissata per il 2050 non basta ciò che si sta facendo – c’è bisogno di accelerare gli impegni in modo concreto.
Ogni variazione della temperatura media globale conta, mezzo grado aggrava moltissimo l’impatto per le persone, la natura e per il nostro pianeta –dice Manuel Pulgar-Vidal, leader internazionale WWF su Clima ed Energia. – Con azioni urgenti e su larga scala che riducano drasticamente le emissioni di gas serra, è possibile mantenere il riscaldamento globale a 1,5°C. Non possiamo permetterci di fare passi indietro su questo punto. La comunità internazionale deve porre le basi per questa grande accelerazione, impegnandosi in un’azione politica strutturale nel corso del prossimo G7 nel Regno Unito a giugno e del G20 di ottobre in Italia e, soprattutto, durante COP26 a Glasgow a novembre. Se lo faranno, i leader del mondo avranno l’opportunità di fare del 2021 l’anno in cui abbiamo invertito la rotta dell’aumento delle temperature globali.
Fonte: WWF
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