Si punta ad eliminare gradualmente le sovvenzioni e le agevolazioni fiscali legate all’uso dei combustibili fossili attraverso l’impegno di una coalizione internazionale
Il ministro olandese per il clima Rob Jetten ha fatto sapere che nelle prossime settimane lavorerà per creare una forte coalizione internazionale per eliminare gradualmente le sovvenzioni e le agevolazioni fiscali legate all’uso dei combustibili fossili, accusati di essere responsabili del riscaldamento globale.
Meer serieus: fossiele subsidies gaan we afschaffen. Dat kan grotendeels alleen samen met onze buren en vrienden in Europa en daarbuiten. Nederland maakt dit onder mijn leiding tot diplomatiek speerpunt.
— Rob Jetten (@RobJetten) October 2, 2023
Pur sapendo che un’eliminazione immediata dei sussidi ai combustibili fossili è complessa, ha l’intenzione di agire seriamente nei prossimi anni. Il suo appello fa seguito alla recente pubblicazione da parte del governo olandese di un rapporto che mostra come tali sussidi alle aziende industriali dei Paesi Bassi ammontino a circa 40 miliardi di euro all’anno.
Il rapporto mirava a dare il via a un dibattito globale su tali sussidi, poiché molti di essi sono legati alle politiche internazionali in materia di aviazione, navigazione e altri settori. Molti scienziati sostengono che le emissioni di carbonio derivanti dall’uso di combustibili fossili siano alla base del cambiamento climatico.
L’impegno ad accelerare le politiche internazionali per eliminare i sussidi ai combustibili fossili
Jetten ha spiegato che se si vogliono eliminare gradualmente i sussidi ai combustibili fossili e assicurarsi di utilizzare questo denaro per le comunità locali e per la transizione verde, bisogna accelerare le politiche internazionali per eliminare gradualmente i sussidi ai combustibili fossili.
Per questo motivo ha l’obiettivo di cercare di rafforzare la coalizione internazionale per l’eliminazione graduale dei sussidi ai combustibili fossili, in modo da garantire che si possa fare passi avanti adeguati per fronteggiare la crisi climatica di cui sono in parte responsabili.
In vista del prossimo vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, noto come COP28 e in programma a Dubai dal 30 novembre, i Paesi restano divisi tra quelli che chiedono un accordo per eliminare gradualmente i combustibili fossili che riscaldano il pianeta e quelli che insistono nel mantenere un ruolo per il carbone, il petrolio e il gas naturale che sono fondamentali per le loro economie.
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