Naufragio Costa Concordia, un nuovo sversamento di materiale oleoso si è verificato lo scorso weekend all'Isola del Giglio. Le cattive condizioni meteo e la violenta mareggiata che ha colpito l'area marina, hanno fatto sì che parte delle sostanze ancora presenti a bordo della nave da crociera finissero in mare.
Costa Concordia, un nuovo sversamento di materiale oleoso si è verificato lo scorso weekend all’Isola del Giglio. Le cattive condizioni meteo e la violenta mareggiata che ha colpito l’area marina, hanno fatto sì che parte delle sostanze ancora presenti a bordo della nave da crociera finissero in mare.
Un nuovo disastro ambientale incombe sulla già maltrattata isola dell’arcipelago toscano. Nonostante le rassicurazioni delle autorità, la preoccupazione è forte. Maria Sargentini, presidente dell‘Osservatorio per la rimozione della Costa Concordia, ha confermato che lo sversamento di materiale oleoso del 31 ottobre scorso è stato arrestato già sabato notte. “La situazione è sotto controllo e il materiale che non si è espanso, risultando circoscritto all’interno del dispositivo di panne predisposto dalla società consortile Titan-Micoperi, è stato recuperato” ha detto Sargentini. Sul posto è intervenuta anche la Guardia Costiera per verificare sia via mare che con mezzi aerei la presenza di sostanze inquinanti al di fuori dell’area circoscritta dalle panne. Con esito, a quanto sembra, negativo.
Fin da subito, infatti, sarebbero stati attivati i mezzi per il disinquinamento e sono stati fatti arrivare sull’isola anche mezzi aggiuntivi per accelerare le operazioni, a causa delle condizioni meteo e l’arrivo di una nuova perturbazione, nel corso del weekend.
Per verificare la presenza di eventuali sostanze residue, sono stati prelevati campioni del materiale oleoso e sono in corso le analisi. Nel frattempo, continuano le indagini per verificare lo stato dello scafo e cercare di capire l’origine dello sversamento. La Concordia, nonostante tutto, sembra abbia retto abbastanza bene alla prima violenta mareggiata invernale. E in attesa della sua rimozione, questa è una piccola buona notizia. “La situazione ha dimostrato la capacità di resistenza del relitto – ha continuato Sargentini -, e a fronte di un evento caratterizzato da onde di oltre 4 metri, non si registrano spostamenti di scivolamento, sebbene le strumentazioni abbiano segnalato dei movimenti pari a 3 gradi, probabilmente legati alla deformazione dello scafo“.
Per fortuna, l’area dello sversamento è stata immediatamente perimetrata e chiusa attraverso l’utilizzo di panne d’altura e di panne assorbenti, monitorate costantemente per provvedere al loro ricambio. Anche il Mezzo Skimmer Eupontos èstato posizionato e messo in operazione all’interno dell’area interessata e in particolare vicino alla falla del lato sinistro del relitto.
Francesca Mancuso
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