12 sommozzatori, 30 uomini pronti a terra e altri 30 su un pontone montato nei pressi della Costa Concordia. Sono i tecnici della Smit Salvage, la società olandese incaricata dall’armatore per il recupero del carburante, che si sono messi all’opera questa mattina all’Isola del Giglio, avvicinando il puntone 'Meloria' alla nave da crociera arenata per effettuare i primi sopralluoghi subacquei a circa 18-20 metri di profondità.
12 sommozzatori, 30 uomini pronti a terra e altri 30 su un pontone montato nei pressi della Costa Concordia. Sono i tecnici della Smit Salvage, la società olandese incaricata dall’armatore per il recupero del carburante, che si sono messi all’opera questa mattina all’Isola del Giglio, avvicinando il puntone ‘Meloria‘ alla nave da crociera arenata per effettuare i primi sopralluoghi subacquei a circa 18-20 metri di profondità.
Partono, così, le operazioni preliminari al defueling, attività compatibile con quelle di ricerca dei dispersi, secondo quanto spiegato ieri dal Prefetto Gabrielli: “le ricerche continueranno fino a che sarà possibile ispezionare tutte le parti ispezionabili della nave”. Parallelamente all’avvio dello svuotamento, infatti, sempre questa mattina i palombari del Comsubin, le forze speciali della Marina, hanno aperto un varco al ponte 3 facendo esplodere delle micro cariche, per consentire ai sommozzatori di Vigili del fuoco e Guardia di finanza di procedere con la ricerca dei 24 dispersi.
Il vero e proprio pompaggio inizierà solo tra 2 o 3 giorni e sarà molto complessa. Gli esperti olandesi hanno fatto sapere che ci vorrà circa un mese per rimuovere completamente le oltre 2.300 tonnellate di carburante dai 27 serbatoi. Le 13 casse contenenti carburante dovranno essere forate e collegate con tubi a una nave cisterna. Alcune casse sono posizionate vicino allo scafo e altre invece in posizione più centrale, vicino alla sala macchine, e quindi sono più difficili da raggiungere. Una volta scaldato il carburante verrà aspirato, ma occorrerà riempire con acqua i serbatoi, per non rischiare che l’alleggerimento del relitto rischi di mandare la nave alla deriva. “Questa procedura, che si chiama Hot Tapping, prevede una serie di calcoli di stabilità per verificare che qualunque manovra di alleggerimento non pregiudichi la stabilità della nave”, spiega Max Iguera, rappresentante in Italia della Smit. Insomma, operazioni delicatissime che comportano comunque il rischio di fuoriuscita in mare di sostanze che rischiano di danneggiare l’ecosistema marino.
Ieri, intanto, una macchia oleosa è stata avvistata a nord dell’isola del Giglio: i mezzi della Castalia, le unità antinquinamento del ministero dell’Ambiente, si sono messi subito in moto per la bonifica della marea nera. Gabrielli ha spiegato che, a giudicare dall’iridescenza della macchia, si può ritenere che si tratti di “un idrocarburo leggerissimo, frutto di un lavaggio delle zone interne” e non, come era stato ipotizzato, di uno sversamento di carburante della nave.
Resta alta, infine, la preoccupazione per le condizioni meteo, abbastanza favorevoli fino a sabato, ma in peggioramento a partire da domenica, con Scirocco e mare mosso. Oggi è previsto cielo nuvoloso e venti inizialmente tra deboli e moderati da nord nord-ovest, tendenti dal pomeriggio a rinforzare (fino a temporaneamente forti in serata) e a disporsi da nord-est. Il mare diventerà mosso nel pomeriggio, con altezza d’onda fino a 0.8m-1.0m in serata.
Roberta Ragni
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