Cosa ci ha insegnato la drammatica alluvione nel Rio Grande do Sul (eppure restiamo a guardare)

Gli eventi climatici estremi stanno diventando sempre più frequenti e l’alluvione del Rio Grande do Sul lo conferma. Eppure il Brasile continua a promuovere l’espansione dei combustibili fossili e la deforestazione

La recente catastrofica inondazione nello stato brasiliano del Rio Grande do Sul ha portato alla ribalta le crescenti preoccupazioni sul cambiamento climatico. Tra aprile e maggio 2024, l’inondazione ha colpito il 90% dello stato, inclusa la capitale Porto Alegre, provocando 581.638 sfollati e 169 morti confermate.

Questo evento estremamente raro e devastante è un chiaro esempio delle “sorprese climatiche”, eventi imprevisti e drammatici che stanno diventando sempre più frequenti con il riscaldamento globale. El Niño, un fenomeno climatico naturale, ha avuto un ruolo significativo in questa tragedia.

Le temperature superficiali del mare nel Pacifico tropicale sono aumentate, incrementando la probabilità di precipitazioni estreme. Tuttavia la gravità di questo evento è stata accentuata da una serie di fattori climatici. Una massa di aria calda persistente sopra gli stati di São Paulo e Minas Gerais ha deviato i “fiumi volanti” di vapore acqueo verso il sud del Brasile. Inoltre un’area di alta pressione nell’Atlantico meridionale ha impedito il passaggio dei venti umidi, aumentando ulteriormente le precipitazioni nel Rio Grande do Sul.

Eppure il governo brasiliano non fa nulla per cambiare le cose

Il disastro ha evidenziato l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico a livello globale e nazionale. Tuttavia, nonostante la crescente sensibilizzazione dell’opinione pubblica, le politiche del governo brasiliano non riflettono ancora la necessità di azioni immediate.

Tranne il Ministero dell’Ambiente e del Cambiamento Climatico, che lotta contro la deforestazione, altre parti dell’amministrazione promuovono l’espansione dei combustibili fossili e la deforestazione. Il ministro delle Miniere e dell’Energia ha espresso l’intenzione di continuare l’estrazione di petrolio e gas, mentre il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha sostenuto la trivellazione petrolifera nell’estuario del Rio delle Amazzoni.

Le recenti inondazioni e siccità in Amazzonia e altre regioni brasiliane mostrano che il riscaldamento globale sta già avendo impatti devastanti. Secondo uno studio del Grantham Institute, l’attuale riscaldamento globale di 1,3°C ha più che raddoppiato la probabilità di eventi estremi come quello nel Rio Grande do Sul. Per evitare che il riscaldamento globale superi il punto di non ritorno, è necessario ridurre drasticamente le emissioni di gas serra.

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Fonte: Amazônia Real

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