Stiamo per lasciarci alle spalle un anno particolarmente pesante e drammatico per il nostro Pianeta. Il 2023 è stato segnato da alluvioni, terribili incendi e altre catastrofi naturali. Ma l'impegno per preservare la Terra non manca e alcuni segnali di speranza sono già visibili, ad esempio nella foresta amazzonica
Il 2023 volge alla conclusione ed è tempo di bilanci non solo personali, ma anche per il nostro Pianeta. Quello che sta per terminare è stato un anno nero per l’ambiente e per l’umanità. Abbiamo collezionato un record negativo dietro l’altro, a partire da quello relativo alle temperature elevatissime: il 2023 è stato l’anno più caldo della storia, come confermato dal servizio europeo di monitoraggio del clima Copernicus e, secondo gli esperti, il 2024 potrebbe non essere da meno.
Gli effetti devastanti di decenni del nostro menefreghismo e della nostra inazione climatica li abbiamo visti e toccati con mano anche nel nostro Paese, scosso da numerosi fenomeni meteorologici estremi dopo un lungo periodo di siccità e giornate con picchi di oltre 40°C. Le ferite delle alluvioni che hanno colpito i territori dell’Emilia-Romagna, fra lo scorso maggio e giugno causando 17 vittime e oltre 20mila sfollati, sono ancora visibili e bruciano. In autunno è toccato alla Toscana fare i conti con terribili allagamenti, che hanno seminato distruzione e morte.
Anche nel resto del mondo nubifragi e tornadi hanno fatto paura. Apocalittiche le immagini giunte dalla Libia, investita dalla tempesta Daniel che ha provocato inondazioni, il collasso di due dighe e la morte di migliaia di persone, inghiottite dal fango. In ginocchio anche diversi Paesi asiatici, dalla Cina alla Corea del Sud, sorprese dalle piogge ininterrotte che hanno causato numerose vittime e sommerso città. Ma non basterebbero pagine intere per fare un riepilogo di tutte le aree del mondo alle prese con le conseguenze – sempre più spaventose – della crisi climatica.
Il 2023 è stato un anno letteralmente di fuoco: i roghi hanno distrutto boschi, casi e provocato anche vittime non solo nelle aree del Mediterraneo, ma anche in nazioni come il Canada. Nel Paese del Nord America i roghi hanno avuto un impatto pesantissimo sulla qualità dell’aria. Qui gli incendi hanno generato le più alte emissioni di carbonio mai registrate nel Paese. Non possiamo dimenticare il dramma che ha interessato le Hawaii, in particolare l’isola di Maui, dove è avvenuto il rogo più letale che ha colpito gli Usa nell’ultimo secolo.
Sempre quest’anno l’estensione del ghiaccio marino antartico ha raggiunto il minimo storico da quando sono iniziati i monitoraggi nel 1979, mentre la temperatura media giornaliera delle acque degli oceani ha raggiunto i 20,96°C ad agosto, infrangendo ogni record.
Sì, bisogna ammettere che è stato un anno decisamente terrificante. Ma, per fortuna, non è stato tutto negativo. Segnali di speranza giungono dall’Amazzonia, che grazie alla politica messa in atto dal presidente brasiliano Lula, sta rinascendo dopo anni di deforestazione scellerata e di sfruttamento da parte dei minatori illegali e trafficanti di legname.
Inoltre, sono stati compiuti diversi importanti passi avanti a livello internazionale a favore della tutela dell’ambiente, ad esempio con il regolamento europeo che punta a ridurre gli imballaggi e quello che vieta alle aziende di distruggere i prodotti tessili e calzature che rimangono invenduti.
Non solo catastrofi climatiche: i traguardi del 2023 che fanno ben sperare
Le buone notizie non sono mancate e proprio per questo abbiamo deciso di realizzare una rassegna settimanale per raccontarvele e riacquistare un po’ di fiducia nell’umanità. Anche la COP28, che si preannunciava un enorme flop, si è conclusa con uno storico accordo, in cui per la prima volta si parla espressamente dell’urgenza di abbandonare gradualmente i combustibili fossili per salvare il Pianeta.
Non è il caso di illudersi che tutto cambierà in poco tempo, ma tanti Paesi e diverse aziende hanno deciso di intraprendere un percorso virtuoso, investendo nelle energie rinnovabili (in Europa a fare da scuola è il Portogallo). Anche la tecnologia sta compiendo passi da gigante, aiutandoci a combattere gli effetti della crisi climatica: basti pensare ai traguardi compiuti dalla fusione nucleare, che rappresenta una speranza per un futuro energetico più sostenibile e sicuro.
Insomma accanto al brutto e al cattivo, c’è anche del buono ed è proprio da questo che dobbiamo ripartire per migliorare, giorno dopo giorno, il nostro stile di vita e tutelare la nostra unica casa: la Terra.
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