Come in Cina, anche nel Nord Italia cala lo smog: le immagini dai satelliti

Il coronavirus ha ridotto anche alcune delle sostanze inquinanti presenti nell'atmosfera, soprattutto al Nord. Lo rilevano le immagini dei satelliti Esa

Il coronavirus ha fermato l’Italia e (forse) ha contribuito a ridurre anche l’inquinamento nelle regioni del Nord. A notare e mostrare l’enorme differenza sono stati i satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea. Ma non solo “merito” del Covid-19.

Le immagini catturare da Sentinel-5 del programma europeo Copernicus, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea hanno evidenziato un netto calo dei livelli di biossido di azoto, un marcatore dell’inquinamento.

Anche all’occhio di chi non è esperto la situazione è subito chiara. Mettendo a confronto le foto del 14 febbraio, del 24 febbraio, del 4 marzo e dell’8 marzo si nota immediatamente che il colore rosso scuro che equivale alle aree in cui la concentrazione di inquinanti è maggiore, diminuisce nel corso di febbraio per ridursi notevolmente a marzo.

Le foto parlano chiaro. A pubblicarle è stato su Twitter Santiago Gassò, dell’Università di Washington e della Nasa. I sensori Tropomi (Tropospheric Monitoring Instrument) installati su Sentinel-5 hanno rilevato la riduzione della nube rossa di biossido di azoto, il gas nocivo emesso dai combustibili fossili, prodotto soprattutto dai veicoli a motore e dalle industrie.

Non è un caso. Le date messe a confronto sono significative: il 14 febbraio non c’era ancora quarantena. Il 21 febbraio invece sono scattate le prime misure di contenimento nelle regioni dell’area padana a cominciare da Codogno. Il 9 marzo sono scattate in tutta Italia, seguite dalla cosiddetta fase 2, introdotta il 12 marzo in cui il blocco è stato esteso anche alla maggior parte delle attività produttive.

È anche merito delle condizioni meteo

In realtà a contribuire a ridurre lo smog e le polveri sottili dalle regioni del Nord sono anche le condizioni climatiche favorevoli. La settimana scorsa infatti la presenza di una pioggia intensa ha ripulito l’aria trascinando sul terreno le polveri fini, gli ossidi di azoto e l’ammoniaca. Poi è arrivato il vento a disperdere tali sostanze contaminanti.

L’Italia come la Cina

Accomunati anche in questo. Con le dovute differenze, anche la Cina ha sperimentato un netto calo delle sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera. All’inizio di marzo, infatti, i livelli di biossido di azoto sono scesi del 30%, come mostrato dalle immagini della Nasa e dall’Esa.

wuhan inquinamento coronavirus

Scuole chiuse, interi paesi paralizzati e l’obbligo di rimanere a casa hanno dato i loro frutti. Da una parte l’Italia piange chi non c’è più e si stringe attorno al personale sanitario che lavora senza sosta per aiutare i ricoverati, dall’altra spera che l’emergenza coronavirus possa rientrare al più presto.

E quando finalmente torneremo in strada, quando il coronavirus sarà solo un brutto ricordo, ad aspettarci ci sarà la primavera e l’aria un po’ più pulita.

Fonti di riferimento: Ansa, Twitter

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