Una foto sulla spiaggia per aiutare gli scienziati a monitorare il riscaldamento globale, citizen Science? No, la nuova campagna della birra Corona

Uno dei metodi scientifici più efficaci per raccogliere informazioni sulle spiagge è fare fotografie e allora perché non fotografare le Corona e inviarle agli scienziati che monitoreranno l’evoluzione della situazione? La trovata (pubblicitaria) del popolare marchio di birre

Il famosissimo marchio di birre Corona ha sempre avuto il sole, la sabbia e il mare come protagonisti nelle sue pubblicità, ma nel suo spot più recente ha deciso di sfruttare il tutto a suo favore per “impegnarsi” nel problema del riscaldamento globale, con una campagna che non convince del tutto.

Di che si tratta? “Coast Guard Corona” è un’iniziativa che trasforma le foto delle spiagge – come appunto quelle dei suoi spot tradizionali – in dati che aiuteranno gli scienziati a studiare i pericolosi effetti dell’innalzamento del livello del mare sulle coste messicane a causa del riscaldamento globale.

Il tema è di quelli scottanti e sempre più urgenti da trattare. Secondo il recente rapporto tecnico della NASA 2022 Sea Level Rise, infatti, in meno di 100 anni diverse spiagge messicane potrebbero scomparire a meno che non vengano prese misure per ripristinarle e conservarle.

Perché le fotografie sono così importanti

Secondo gli scienziati è necessario monitorare l’evoluzione delle spiagge attraverso misurazioni continue per determinare il loro stato attuale. Uno dei metodi scientifici più efficaci per raccogliere queste informazioni è proprio la fotografia delle spiagge.

La dottoressa Amaia Ruiz de la Alegria Arzaburu, ricercatrice senior presso l’Istituto di Ricerca Oceanologica dell’Università Autonoma di Baja California, ha dichiarato:

Analizzando queste fotografie nel tempo, possiamo capire l’effetto delle tempeste e dell’innalzamento del livello del mare sull’erosione costiera, e quindi conoscere le implicazioni del cambiamento climatico sulle coste messicane.

Le sequenze fotografiche permettono quindi di monitorare il comportamento di ogni spiaggia in relazione agli effetti del cambiamento climatico e aiutano a definire azioni concrete per garantirne la resilienza in futuro. Si potrà, ad esempio:

progettare la rigenerazione artificiale delle spiagge, promuovere azioni di ripristino delle dune o modificare le strutture di protezione costiera esistenti per migliorarne l’efficacia. Più fotografie dello stesso luogo vengono analizzate, migliore sarà la comprensione e il monitoraggio dello stato delle coste.

Corona punta a trasformare i propri clienti in “guardiacoste”

Di qui l’iniziativa di Corona che ha deciso di sfruttare il suo marchio e la sua popolarità per fare (e farsi) pubblicità a questo tema, invitando i propri clienti a diventare “guardiacoste” per aiutare la scienza a monitorare la situazione.

Veniamo però al modo concreto in cui questa campagna avrà effetto. In primis bisogna ovviamente scattare una foto in prima persona. Niente “furbetti”, l’immagine deve essere originale e non scaricata dai social network, altrimenti il tutto perde della sua efficacia.

Bisogna inoltre fare attenzione al fatto che non siano visibili parti del corpo. Successivamente si deve caricare la foto su www.corona.mx dal cellulare o dal computer. A quel punto gli scienziati impegnati nel progetto riceveranno le foto e le convertiranno in dati preziosi per trovare soluzioni.

Yune Aranguren, direttore di Cerveza Corona in Messico, ha spiegato così i motivi di prendere parte a questa lodevole campagna:

Il rapporto di Corona con il mare è così iconico che i social network sono pieni di foto di persone che replicano la tradizionale pubblicità di Corona sulla spiaggia in modo organico. Ecco perché abbiamo deciso di approfittare di questa potente scoperta per invitare le persone a continuare a fare ciò che già fanno in modo naturale, ma questa volta con l’obiettivo di sostenere la scienza su un tema che riguarda tutti noi.

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Fonte: Corona MX

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