La COP27 tenutasi a Sharm El-Sheikh è giunta al termine, ma cosa cambierà adesso per il nostro Pianeta dopo il summit annuale sul clima? Probabilmente poco e niente se non si rispettano gli accordi presi per contrastare effettivamente l'emergenza climatica. L'obiettivo dei 1.5°C è morto in questo vertice
“Non possiamo accettare che l’obiettivo dei 1.5° C muoia oggi” questo parte del tweet del vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans nel primo giorno supplementare della COP27 in cui proposte inaccettabili che avrebbero ribaltato gli Accordi di Parigi sul clima erano state respinte dall’Ue.
#COP27 is in overtime. The EU is united in our ambition to move forward and build on what we agreed in Glasgow. Our message to partners is clear: we cannot accept that 1.5C dies here and today.
— Frans Timmermans (@F__Timmermans) November 19, 2022
Ma l’obiettivo dei 1.5° C è morto davvero, non solo oggi, non solo ieri, ma in tutto il summit sul clima di quest’anno. Un vertice che ancora prima di iniziare si era presentato come un totale fallimento tra diritti umani violati e Coca-Cola negli sponsor ufficiali e che, conclusosi in ritardo per la mancanza di un accordo, si è confermato essere tale.
Da questa mattina, con il raggiungimento dei patti su alcune delle questioni cruciali della COP27, cosa cambierà per il Pianeta? Probabilmente nulla o comunque troppo poco, se agli obiettivi su carta (e a quelli non toccati dai negoziati) non seguirà l’attuazione di questi.
Possiamo intuirlo già solo dai lobbisti del petrolio presenti agli incontri: 636 contro i 503 di quelli di Glasgow. E l’anno prossimo la COP28 sarà ospitata dagli Emirati arabi, la cui principale risorsa economica è proprio il petrolio. Eppure tra gli impegni presi vi è l’urgenza liberarsi dalla dipendenza da fonti fossili.
Dall’Accordo di Parigi del 2015 a oggi le emissioni globali sono state tutt’altro che ridotte. Malgrado ciò, esattamente come per la COP26, anche durante la COP27 gli allevamenti intesivi non sono stati inseriti nell’agenda. Questo nonostante l’ultimo rapporto IPCC avesse messo in luce uno scenario ancora più catastrofico di quanto solo ipotizzato sull’emergenza del clima. E la neutralità climatica entro il 2050? Un miraggio al momento.
La COP27 è giunta al termine con l’accordo sull’istituzione del fondo Loss and Damage per i Paesi in via di sviluppo colpiti dai disastri climatici. Ma oltre a ciò? Le ore del nostro Pianeta sono contate, “non c’è più tempo per piccoli passi”, come aveva detto Greta Thunberg, nel 2021.
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