Contro l’esproprio delle terre, nelle campagne sarde c’è la “rivolta degli ulivi” (e possiamo aiutarli concretamente)

Il progetto Tyrrhenian Link sta esportando le terre nelle campagne sarde: è attiva la “rivolta degli ulivi” per impedire l’azione delle ruspe con un presidio permanente

In Sardegna, nelle campagne di Selargius, è scoppiata una protesta popolare denominata “rivolta degli ulivi” contro l’esproprio delle terre per la realizzazione del Tyrrhenian Link, un progetto energetico che collegherà l’isola alla penisola italiana tramite cavi sottomarini. Gestito dalla società Terna, mira a trasportare l’energia elettrica prodotta dagli impianti eolici della Sardegna, ma ha incontrato una forte opposizione locale.

La scintilla della rivolta è stata l’esproprio forzato delle terre di Gianluca Melis, un cittadino che ha rifiutato di vendere le sue proprietà a Terna. In risposta, l’azienda ha iniziato a sradicare gli ulivi dai suoi terreni, suscitando una reazione immediata dalla comunità. Un centinaio di persone si sono riunite per impedire l’azione delle ruspe, dando vita a un presidio permanente per proteggere gli ulivi e resistere contro quella che percepiscono come una prepotenza ingiustificata

Il Tyrrhenian Link è considerato un’infrastruttura strategica dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, essenziale per il sistema elettrico italiano e per il raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica del paese.

Tuttavia la popolazione locale vede nella realizzazione di questo progetto una minaccia per il proprio territorio, già gravemente compromesso dalla presenza di basi militari e poligoni di tiro. I comitati cittadini sostengono che la transizione energetica debba essere ecologica e giusta, senza discriminazioni tra territori di serie A e serie B.

Si possono donare piante da piantare

La protesta ha continuato a crescere, attirando sostenitori da tutta l’isola che hanno contribuito con alberi, cisterne e il loro impegno. Agronomi hanno aiutato a selezionare piante resistenti alle alte temperature, che sono state piantate come simbolo della resistenza sarda di fronte alla stazione di Terna.

La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha espresso il suo sostegno alla transizione ecologica, ma ha sottolineato la necessità che la popolazione locale abbia voce in capitolo nella gestione del proprio territorio.

La giunta regionale ha recentemente approvato un disegno di legge che vieta per 18 mesi la realizzazione di nuovi impianti di energia rinnovabile che comportano nuova occupazione di suolo, per cercare di trovare un equilibrio tra sviluppo energetico e tutela del territorio.

Ma come si può aiutare concretamente il presidio “La rivolta degli ulivi”? L’invito è a donare una pianta per piantarla nella terra degli espropri. Ad ogni pianta un cartellino con un nome come ad esempio “identità, coraggio, resistenza, condivisione, nutrimento” e così via.

Verranno piantate principalmente le piante protette come gli ulivi e le più resistenti come oleandro, timo, lentischio, rosmarino, acacia possibilmente saligna, agnocasto, fillirea, mimosa, ginestra, corbezzolo, mandorli, alaterno, giuggiolo, ma anche fichi, cotogni, nespoli, melograno, susino.

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Fonte: L’Unione Sarda

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