Consumo di suolo: alla biennale di Venezia un video infografico che fa riflettere

Il consumo di suolo è la trasformazione del suolo agricolo e naturale in suolo urbano. Contrastarlo significa definire nuovi modi per ripensare lo sviluppo e la crescita delle città contemporanee, secondo alcuni nuovi principi capaci di rispondere alle istanze, non più posticipabili, di sostenibilità sociale, economica ed ambientale.

Il consumo di suolo è la trasformazione del suolo agricolo e naturale in suolo urbano. Contrastarlo significa definire nuovi modi per ripensare lo sviluppo e la crescita delle città contemporanee, secondo alcuni nuovi principi capaci di rispondere alle istanze, non più posticipabili, di sostenibilità sociale, economica ed ambientale.

Il consumo di suolo è diventato negli ultimi giorni materia di attualità per il vasto pubblico, dopo che l’ultimo consiglio dei ministri ha affrontato il problema , arrivando a ipotizzare una legge per limitarlo, e allineare i dati italiani alle proiezioni europee.

Istituzionalmente se ne è parlato anche in occasione della 13a Biennale di Architettura di Venezia, dove all’interno del Padiglione Italia, nella sezione Re-Made in Italy, lo studio 2A+P/A, con Angelo Grasso e TSPOON, ha presentato un video che indaga, attraverso l’analisi e la rielaborazione di dati strategici, il fenomeno del consumo di suolo e le possibili strategie per il suo contenimento.

Il video, partendo dall’assunto che il suolo è una risorsa finita e non riproducibile, si propone di sistematizzare e rendere facilmente leggibili e accessibili dati elaborati nel corso degli anni, da alcuni tra gli attori più attenti alle problematiche ambientali, Legambiente, Cresme, Inu e Istat tra gli altri, per arrivare a presentare una serie di linee guida e di interventi.

Lo svolgersi della ricerca attraverso immagini e infografica chiarifica dapprima le dimensioni del fenomeno: una dispersione insediativa che in 15 anni ha consumato una porzione di territorio pari alla superficie complessiva di Lazio e Abruzzo, e che non accenna a fermarsi. Le spinte immobiliari e i fattori economici, che favoriscono la nuova costruzione a scapito del recupero dell’esistente, hanno fatto sì che si continuasse a edificare nonostante gran parte del patrimonio edilizio versi in condizioni di inadeguatezza prestazionale.

In Europa il fenomeno è dibattuto da tempo e sono state stilate delle linee guida per contrastarlo, riassumibili attraverso tre principi: limitare, mitigare, compensare.

Non si tratta di bloccare lo sviluppo urbano ma di aprire un necessario dibattito sull’idea stessa di città, di affrontare finalmente a livello pubblico e condiviso i principi fondamentali di governo del territorio. In Italia non esiste una legge nazionale che affronti l’argomento. Le azioni utili a mitigare il consumo di suolo sono chiare, come densificare le aree urbane, intervenire sui rendimenti energetici degli edifici e definire dei limiti per le città, sono applicate solo in interventi puntuali, in mancanza di una strategia complessiva.

Il video mostra una sintesi delle modalità con cui questa strategia potrebbe essere pianificata e messa in atto, presentando interventi di riuso urbano, riconversione di aree industriali, retrofit energetico, costituzione di cinture verdi intorno alle aree urbane e rigenerazione ecologica del territorio.

consumo di suolo2

Solo unendo tutte queste risposte in una visione unitaria e coordinata si potrà davvero limitare il consumo del suolo e affrontare questa grande sfida che non è solo ambientale, ma in primo luogo sociale ed economica.

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