Smog: pessima combinazione tra fumo e nebbia, da sempre legato a qualunque forma antropica di inquinamento atmosferico e grave minaccia alla salute, oltre che all'ambiente. Questo però lo sanno anche i bambini.
Smog: pessima combinazione tra fumo e nebbia, da sempre legato a qualunque forma antropica di inquinamento atmosferico e grave minaccia alla salute, oltre che all’ambiente. Questo però lo sanno anche i bambini.
Parlarne sempre in maniera così generica, non permette, infatti, di fare davvero luce su quello che i pm10, le cosiddette microparticelle di particolato, sono in grado di causare ad ognuno di noi.
Ozono, biossido di azoto, composti di zolfo, derivati del benzene, sono alla base di questa forma di inquinamento.
Come sappiamo dalla storia insegnataci a scuola, tutto nasce con la rivoluzione industriale che vede Londra come il centro del fenomeno: in quegli anni, il carbone veniva usato come combustibile e creava così particolato che, unito alla nebbia presente nell’aria creava anidride solforosa e solforica che combinate con la pioggia davano luogo a quelle che noi oggi chiamiamo comunemente piogge acide.
Lo smog risultava e risulta nocivo alla salute: irritante per gli occhi e per le vie respiratorie e fortemente legato all’aumento di molte forme tumorali. Come se tutto questo non bastasse risulta anche essere, come è ovvio, un forte inquinante del suolo e degli ecosistemi acquatici, con gravi effetti a cascata sul mondo animale e vegetale.
L’OMS ha da anni dato un limite alla concertazione di queste sostanze nell’aria delle nostre città ma, come indicano le rilevazioni internazionali fatte nelle aree metropolitane europee, circa l’80% di noi, è costantemente esposto a livelli che superano almeno in determinati periodi dell’anno, la soglia limite di sicurezza (come se ne esistesse davvero una!) indicata per tali inquinanti.
Ma parlando in maniera chiara degli effetti che questi inquinanti hanno sul nostro organismo possiamo rifarci a recenti studi che legano indissolubilmente un’accorciamento della vita di 9 mesi ed effetti a lungo termine dell’ozono sulla mortalità causata da malattie dell’apparato respiratorio oltre che effetti a breve termine, quali danni sullo sviluppo cognitivo e sulla salute riproduttiva, alla presenza di tali inquinanti nell’aria, nel suolo e nelle acque.
Altro inquinante, preponderante nell’aria delle nostre città, è il biossido di azoto, un gas prodotto dai motori dei veicoli: recenti studi hanno associato questa forma di azoto a mortalità e problemi respiratori gravi.
Possiamo quindi facilmente affermare che, malattie respiratorie, problemi alla nascita, arteriosclerosi, allergie, possono essere solo alcuni dei doni che politiche di insensato sviluppo economico e totale disinteresse ambientale hanno creato negli anni e che quindi ora si richiede a gran voce una gestione pensata al lungo termine oltre che pensata sulla persona e sull’ambiente.
Detto questo però è chiaro che i cambiamenti devono partire anche dalle piccole grandi scelte che ognuno di noi fa ed in questo la crisi può aiutarci ad attuare piccoli cambiamenti sociali ed ambientali: usiamo il treno, la metro ed i mezzi pubblici, abbandoniamo l’auto a favore della bici e cominciamo a pensare a quanto i trasporti influiscano sul costo di ciò che acquistiamo, preferiamo quindi il km0 sul cibo e magari scopriremo che tutto questo non farà bene solo all’ambiente ed al portafogli ma anche alla nostra salute ed alla salute dei nostri figli.
Kia- Carmela Giambrone
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