Sono da ieri a Ginevra 800 partecipanti provenienti da governi, ONG e dall'industria, riuniti in conferenza per capire dagli scienziati invitati, quali sono i rischi che si affrontano con l'utilizzo dei prodotti chimici usati quotidianamente.
Sono da ieri a Ginevra 800 partecipanti provenienti da governi, ONG e dall’industria, riuniti in conferenza per capire dagli scienziati invitati, quali sono i rischi che si affrontano con l’utilizzo dei prodotti chimici usati quotidianamente.
La conferenza ICCM2 organizzata dall’UNEP (United Nations Environment Programme, l’agenzia delle Nazioni Unite per la realizzazione del programma ambientale), è stata aperta ed è stata da subito movimentata dalle dichiarazioni di Viveka Bohn, ex ambasciatore svedese per l’Ambiente, che sostiene che “è sempre più urgente la necessità di gestire le sostanze chimiche dei prodotti di uso quotidiano in modo sicuro. Per proteggere i nostri figli e le future generazioni, il mondo ha bisogno di una strategia globale per conoscere ed essere informato. I governi e l’industria sono chiaramente responsabili per come vengono affrontati i problemi di salute e dell’ambiente derivanti da sostanze chimiche.” Ma ha anche aggiunto: “Gli scienziati hanno un ruolo chiave nel trasmettere e spiegare al pubblico e ai politici, in modo chiaro e oggettivo, le ultime conoscenze sugli effetti di esposizione a sostanze chimiche, in particolare sull’effetto cocktail”, cioè l’effetto provocato da più agenti chimici in combinazione, non previsto dal comportamento singolo.