Abusivismo edilizio e cemento illegale stanno per essere "premiati" con un ennesimo condono. Domani verrà discusso in Senato il nuovo disegno di legge presentato dal senatore Francesco Nitto Palma che, se approvato, darebbe il via libera a speculazioni ovunque, salvando eco-mostri in fase di demolizione
Abusivismo edilizio e cemento illegale stanno per essere “premiati” con un ennesimo condono. Domani verrà discusso in Senato il nuovo disegno di legge presentato dal senatore Francesco Nitto Palma che, se approvato, darebbe il via libera a speculazioni ovunque, salvando eco-mostri in fase di demolizione. Anche in zone vincolate e in aree a rischio idrogeologico. Pure in quelle per i quali era già stata bocciata la richiesta di condono.
Atraverso questo decreto, verrebbero infatti sanati tutti gli edifici illegati costruiti sulle coste, in aree archeologiche, nei boschi o lungo i corsi fluviali. È questo l’allarme di Legambiente che ha lanciato una petizione che è possibile firmare sul sito dell’associazione e seguire tramite twitter con l’hushtag #nocondonoedilizio. L’associazione sarà anche presente domani mattina davanti al Senato con un sit-in di protesta. E, proprio domani, si comincerà la demolizione delle abitazioni che compongono l’ecomostro di Quarto Caldo che dal 1976 deturpa il parco nazionale del Circeo.
“Questo disegno di legge può fare quello che fino ad oggi nessuno aveva avuto il coraggio di proporre: sanare tutto il cemento illegale anche nei luoghi più belli e delicati d’Italia cancellando anche le sentenze di demolizione già passate in giudicato e inaugurando una nuova colata di cemento, favorita dalla riapertura dei termini del condono – ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -. Come se non bastassero gli scempi consumati finora, le vittime del dissesto idrogeologico alimentato dall’abusivismo edilizio, gli affari sporchi consumati dalle ecomafie o le oltre 258mila abitazioni illegali costruite dal 2003 a oggi, per un fatturato in nero di 1,8 miliardi di euro“.
“Case costruite in zone a rischio idrogeologico, nei letti dei fiumi, sugli argini, sui costoni a rischio crollo. Tutto condonato. A vantaggio dei mafiosi, degli speculatori e dei furbi – si legge nel comunicato stampa dell’associazione – A totale svantaggio del resto del Paese sempre più cementificato, violato, massacrato nonostante la sua fragilità e le numerose vittime degli ultimi eventi climatici che hanno evidenziato, senza possibilità di smentita, che il cemento illegale amplifica gli effetti dei cambiamenti climatici e il numero delle vittime”.
Se approvato, si tratterebbe del quarto condono nella storia del Paese, il sedicesimo proposto in questa legislatura e i suoi effetti sarebbero devastanti con la cancellazione delle ordinanze di demolizione per abusi edilizi che dal 2000 ammontano a 46.760 di cui solo 4.956 sono state quelle eseguite eseguite.
“Il nuovo condono – ha continuato Cogliati Dezza – provocherebbe poi una nuova ondata di cemento illegale (come è sempre avvenuto in occasione anche solo degli annunci di condoni negli anni passati) oltre alla legalizzazione dei tanti ecomostri. Tutto ciò mentre il fenomeno continua a produrre più di 25 mila manufatti abusivi ogni anno, mettendo a rischio innanzitutto la sicurezza del territorio e delle popolazioni“.
E mentre al Senato si discuterà il disegno di legge che devasterebbe il Bel Paese, nel comune di San Felice Circeo, nell’omonimo parco nazionale, inizierà la demolizione di alcuni edifici che compongono l’ecomostro di Quarto Caldo, “sotto sequestro dal 1976, simbolo prima dello scempio dell’illegalità e poi della possibilità di svolta per l’intera comunità. Un’operazione di straordinario significato che proprio il nuovo condono vorrebbe bloccare.
Attuamente l’appello di Legambiente per bloccare il disegno di legge – a cui hanno aderito anche il presidente di Libera Luigi Ciotti e lo scrittore Roberto Saviano – ha raccolto più di 5000 firme.
Se ancora non lo avete fatto, potete sottoscriverlo anche voi a questo indirizzo:
http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/senato-si-discute-un-nuovo-condono-edilizio e far circolare la notizia.
Simona Falasca
AGGIORNAMENTO del 31 ottobre 2012:
La discussione del disegno di legge con primo firmatario Francesco Nitto Palma che riapriva in modo grave e devastante i termini del condono edilizio in Italia è stato cancellato dal calendario dei lavori dell’aula del Senato e, di conseguenza Legambiente ha annullato il sit-in previsto per domani.
“Vittoria di civiltà e di buon senso“. Ha commentato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza “Siamo molto soddisfatti per l’esito di questa vicenda e ringraziamo tutti coloro che hanno aderito al nostro appello e sostenuto le motivazioni della legalità e della sicurezza per il bene di tutto il Paese. Certo noi continueremo a vigilare, nella speranza però che nessuno abbia il coraggio di riproporre un condono tombale per la diciassettesima volta in questa legislatura“.