115 comunità indigene colombiane diventano “autorità ambientali” per proteggere l’ambiente e gli ecosistemi

Il governo colombiano ha assegnato a 115 comunità indigene il titolo di “autorità ambientali” con poteri speciali per la gestione e la salvaguardia degli ecosistemi locali

Il governo colombiano ha recentemente deciso di assegnare un ruolo fondamentale alle comunità indigene del Paese nella protezione dell’ambiente. Con un decreto annunciato il 16 ottobre 2024, la ministra dell’Ambiente Susana Muhamad ha reso noto che 115 comunità indigene avranno il titolo di “autorità ambientali” nei loro territori.

Questa decisione conferisce loro poteri speciali per la gestione e la salvaguardia degli ecosistemi locali, un riconoscimento che rafforza il ruolo centrale dei popoli nativi nella conservazione della biodiversità. Il decreto arriva in vista della conferenza sulla biodiversità Cop16, che si terrà a Cali dal 21 ottobre al 1° novembre.

Durante questo evento di rilevanza internazionale, si discuteranno temi cruciali riguardanti la protezione dell’ambiente e l’iniziativa del governo colombiano appare come un forte segnale dell’impegno del Paese nel tutelare i suoi ecosistemi attraverso la collaborazione con i popoli originari.

Quali poteri avranno le comunità indigene

I nuovi poteri attribuiti alle comunità indigene riguardano diversi ambiti, tra cui la creazione di regole per la gestione delle risorse naturali, la pianificazione dei bilanci e le decisioni sull’uso del suolo. In qualità di autorità ambientali, queste comunità saranno ora responsabili di proteggere i propri territori dalla distruzione ecologica, formulando piani di conservazione che riflettono il loro profondo legame con la natura.

La ministra Muhamad ha sottolineato l’importanza della conoscenza ancestrale degli indigeni nel mantenere l’equilibrio tra uomo e ambiente. “Nessuno può insegnarci come ristabilire l’armonia con la natura meglio dei popoli indigeni” ha dichiarato. Questo riconoscimento dà voce alle comunità che per secoli hanno vissuto in simbiosi con il loro ambiente naturale, sviluppando pratiche di sostenibilità che ora saranno applicate su scala nazionale.

Nonostante il sostegno ampio, il decreto ha però anche suscitato alcune critiche. Alcune organizzazioni di agricoltori temono che la misura possa limitare l’accesso a risorse essenziali come l’acqua e hanno sollevato dubbi sui confini territoriali delle comunità indigene, che non sono stati chiaramente definiti nel decreto.

Il presidente colombiano Gustavo Petro ha invece espresso la sua soddisfazione per questa decisione, affermando che riconosce i diritti storicamente negati ai popoli indigeni. Con questo provvedimento, il governo colombiano punta a promuovere una maggiore giustizia sociale e culturale, valorizzando il contributo inestimabile delle popolazioni native nella lotta per la conservazione della biodiversità.

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