Come denunciato dall’associazione HTA in un recente report, le torbiere assorbono moltissimo carbonio dall’atmosfera: distruggerle per creare compost e concime è un’azione deleteria per la natura
In risposta ad una consultazione del governo britannico, la Horticultural Trades Association (HTA) ha pubblicato recentemente un report con i dati relativi alla vendita di torba nel Paese nell’ultimo anno. I numeri parlano chiaro, e preoccupano: nel solo 2021 il 30% del compost acquistato dai giardinieri e più della metà di quello acquistato dalle aziende agricole era costituito da torba (circa il 35% delle vendite totali).
Perché questo dovrebbe rappresentare un problema per l’ambiente? Le torbiere coprono solo il 3% della superficie totale del Pianeta, eppure il loro contributo nel contrasto al riscaldamento globale è immenso: da sole, le torbiere riescono ad assorbire dall’atmosfera e trattenere circa il doppio dell’anidride carbonica rispetto al totale delle foreste.
Al contrario, la loro distruzione si traduce in un rilascio di CO2 nell’atmosfera e, di conseguenza, in un peggioramento dell’inquinamento atmosferico. Si pensi che nel Regno Unito, l’87% delle torbiere è distrutto o danneggiato – questo vuol dire un’emissione annua di oltre dieci milioni di diossido di carbonio nell’atmosfera.
In un quadro così drammatico dal punto di vista ambientale, l’associazione HTA chiede al governo inglese di vietare la vendita della torba per uso agricolo ma, al contempo, di introdurre sul mercato un compost commercialmente valido e che non abbia conseguenze indesiderate – non rappresenti cioè una minaccia alla sicurezza alimentare o un aumento dei prezzi al dettaglio.
Per ora la consultazione governativa sul tema ha proposto il divieto di vendita di torba come compost a partire dal 2024 ai giardinieri, e dal 2028 ai produttori agricoli: non si tratta di un divieto assoluto, quanto piuttosto di maggiorazioni nel prezzo della torba volte a scoraggiare l’acquisto di questo prodotto. C’era già stato in passato un altro tentativo simile, volto a vietare la vendita di torba al dettaglio entro il 2020, ma purtroppo tale progetto è naufragato.
Gran parte della torba commercializzata nel Regno Unito proviene dall’Irlanda e da Paesi dell’Unione Europea. Come sottolineato anche dagli esperti di HTA, le alternative sostenibili a questo tipo di compost esistono: fra gli esempi, si menzionano compost a base di fibra di legno e corteccia, lana, fibra di cocco – per non parlare del compost per eccellenza, quello costituito dai rifiuti organici.
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Fonti: The Guardian / Horticultural Trades Association
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