Rifiuti nucleari: la società che doveva bonificare le scorie radioattive sta per essere commissariata

La società che gestisce il percorso di individuazione del deposito nazionale di scorie nucleari sta per essere commissariata.

La società che gestisce il percorso di individuazione del deposito nazionale di scorie nucleari per conto del Governo sta per essere commissariata

Si è perso del tempo, certo, e anche ingenti quantità di denaro (di tasca nostra): no, quella della Sogin, la Società di Stato che nel ’99 fu incaricata di chiudere il ciclo delle centrali di Caorso, Trino Vercellese, Garigliano, Latina, non è una storia a lieto fine. Motivo? La Sogin si avvia al commissariamento.

La procedura per l’amministrazione straordinaria della società sta infatti per essere portata a termine dall’azionista, che altri non è che il ministero dell’Economia di Daniele Franco, e potrebbe diventare esecutiva nei prossimi giorni.

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Era il 1987 quando un referendum popolare optò per il “phase out” e dunque per l’abbandono dell’energia nucleare. Nel 1999 la Sogin, Società gestione impianti nucleari, venne istituita e in seguito, i decreti Bersani e Marzano, del 2001 e 2004, le affidarono il compito di smontare le centrali entro il 2019.

I costi previsti per l’operazione, secondo quanto si legge sul Corsera, dovevano ammontare a 3,7 miliardi di euro. Ad oggi, meno di un terzo dei lavori è stato effettuato, la spesa è progressivamente aumentata fino ai 7,9 miliardi odierni, mentre i lavori ancora non sono nemmeno arrivati a un reattore, mentre la previsione della loro conclusione è stimata al 2036.

Dulcis in fundo? Dei 4 miliardi sinora da noi pagati, più della metà hanno coperto gli stipendi del personale e dei dirigenti, auto di alta gamma, benefit e bonus compresi.

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Fonte: Corriere della Sera

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