Ormai le zecche non le troviamo maggiormente dalla primavera fino alla conclusione dell'autunno. Questi parassiti che appartengono allo stesso ordine di ragni e scorpioni fanno capolino anche in inverno, con tutti i rischi a loro connessi. Il perchè? I cambiamenti climatici
Zecche tutto l’anno e con una proliferazione simile a quella che si verifica dalla primavera fino all’autunno inoltrato, periodo in cui questi parassiti infestanti sono più attivi. È questo che potrebbe attenderci negli anni a venire e il perché possiamo facilmente immaginarlo.
Di questa proliferazione repentina sono responsabili ancora una volta i cambiamenti climatici che, come è ormai noto a tutti, stanno alterando in maniera irreversibile il nostro Pianeta. Gli inverni stanno diventando più brevi e più miti e le temperature sempre più elevate, facendoci pregustare un’estate di gran lunga anticipata.
Ma se le giornate si fanno più calde del normale, anche zecche e altri parassiti spuntano in questo periodo ricordandoci della loro presenza. E proprio a questa presenza dovremmo abituarci ancor di più in futuro con tutti i i rischi che questi incontri ravvicinati comportano.
Le zecche sono infatti un pericolo per la salute umana, così come per i nostri amici animali. Il loro morso potrebbe trasmettere la malattia di Lyme, una condizione di origine batterica che interessa la cute, ma anche il sistema nervoso e gli organi interni della persona o dell’animale che la contrae.
Numerosi studi hanno provato che i cambiamenti climatici abbiano contribuito in maniera significativa alla maggiore diffusione e distribuzione delle zecche nel mondo, aumentando così il potenziale rischio di contrarre il morbo di Lyme.
Stiamo assistendo a casi di malattia di Lyme in Scozia nei mesi invernali, poiché la stagione invernale è più mite rispetto a dieci anni fa, ha affermato il professor John Lambert, del Lyme Resource Centre di Fife.
È quanto avvenuto, ad esempio, anche in alcune regione del Canada dove in precedenza le zecche non erano in grado di sopravvivere a causa delle temperature sfavorevoli. Ora che però il clima è diventato più torrido le zecche si sono adattate al nuovo habitat durante tutto l’anno. E lo stesso è successo anche in altri Paesi della Terra.
Con il riscaldamento globale le zecche hanno trovato terreno fertile in luoghi impensabili e poiché il cambiamento del nostro clima non è un fenomeno a breve termine, si ipotizza che, assieme al caldo record e a inverni che non assomiglieranno più a quelli di una volta, anche le zecche faranno parte a lungo andare della nostra quotidianità.
Fonte: EPA
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