Madagascar, Mozambico e Malawi sono stati messi in ginocchio da una tempesta tropicale, che ha causato oltre 80 vittime.
Madagascar, Mozambico e Malawi sono stati messi in ginocchio da una tempesta tropicale, che ha causato oltre 80 vittime. Decine di migliaia gli sfollati, distrutti anche scuole e ospedali
Dall’Africa meridionale arrivano immagini catastrofiche: abitazioni scoperchiate, auto che galleggiano, ponti spazzati via e gente in preda alla disperazione. Nelle scorse ore, la tempesta tropicale, ribattezzata Ana, ha seminato terrore e devastazione in diversi Paesi africani, in particolare in Madagascar, Mozambico e Malawi.
#TropicalStormBatsirai went through rapid intensification on Thursday afternoon and reached category 2 cyclone status, before dissipating back to a tropical storm. #Batsirai is expected to make several similar transitions over the next few days. 🌀 🇿🇼 pic.twitter.com/fu726RqTBE
— ZIMCAST (@ZIM_CAST) January 28, 2022
Finora sono oltre 80 le vittime accertate, ma decine di migliaia di persone sono rimaste senza corrente elettrica e senza case, distrutte dalla furia della tempesta. Le squadre di soccorso, insieme all’Unicef, stanno lavorando senza sosta per arrivare nei luoghi più difficili da raggiungere e portare in salvo eventuali superstiti.
Thousands of children in parts of #Mozambique, #Malawi, #Madagascar & #Zimbabwe have been impacted by #TropicalStormAna.
The situation remains dire for families affected by the floods. @UNICEF & partners are on the ground to help those in need.
More➡️ https://t.co/6ajTLqBALu pic.twitter.com/fXs50Akvk6
— UNICEF Africa (@UNICEFAfrica) January 27, 2022
From the frontline in Manicaland!@UNICEFZimbabwe team w/ Govt assessing the impact of #TropicalStormAna on #Children & families. Key challenges on the ground are destroyed houses, roads, crops & access to safe water & healthcare.#ForEveryChild, response. pic.twitter.com/xlEv4j2Y1O
— Dr. Tajudeen Oyewale (@TajudeenOyewale) January 27, 2022
In Madagascar, dove il bilancio è salito a 48 vittime, oltre 110.000 persone hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni e nella capitale Antananarivo scuole e palestre sono state trasformate in centri d’accoglienza d’emergenza.
Altrettanto drammatica la situazione anche in Mozambico settentrionale e centrale, in cui la tempesta Ana ha devastato 10.000 case, dozzine di scuole e ospedali e provocato un blackout elettrico.
IOM protection activists are supporting families in Corrane Relocation Site, Nampula province, to rebuild their shelters after the storm.#TropicalStormAna continues to impact vulnerable people already affected by previous natural disasters and conflict in northern Mozambique. pic.twitter.com/2WHmul06qg
— IOM Mozambique (@IOM_Mozambique) January 27, 2022
Madagascar, Mozambico, Malawi e Zimbabwe in ginocchio dopo il passaggio del #TropicalStormAna, evento estremo favorito dal cambiamento climatico.
Nel solo Mozambico devastate 10.500 case e 137 scuole.L'UNICEF immediatamente in azione con aiuti umanitari https://t.co/a0ufhLXHbA pic.twitter.com/JKZR1vsuDh
— UNICEF Italia (@UNICEF_Italia) January 27, 2022
“This latest storm to hit Mozambique is a blunt reminder that the #ClimateCrisis is very much a reality & children are most impacted by climate-related severe weather events.” @UNICEF Rep @mlfornara on #TropicalStormAna. More here on what @UNICEF is doing: https://t.co/pJCXO3prhX pic.twitter.com/09oMX0UQkV
— Mohamed M. M. Fall (@MohamedFall) January 28, 2022
In Malawi, invece, l’attuale bilancio è di circa 20 vittime e per via delle strade rese impraticabili diverse famiglie sono state costrette a trasportare a piedi i cadaveri per la sepoltura. Scene davvero angoscianti.
Purtroppo, però, per l’Africa australe la tregua durerà poco. Secondo le ultime previsione meteo, nei prossimi giorni si formerà un’altra potente tempesta sull’Oceano Indiano. E da qui a marzo sono previsti fino a sei cicloni tropicali. Un vero flagello per la regione africana, che – oltre alle conseguenze della crisi climatica – deve fare già i conti con l’estrema povertà.
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Fonti: Unicef Africa/Al Jazeera
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