Valle d’Aosta e Piemonte nel fango, Cogne isolata, morti in Svizzera e in Francia: perché continuate a chiamarlo maltempo?

Alluvioni, frane e persone evacuate. Un centro – Cogne – completamente isolato. Questi ultimi due giorni, tra Valle d’Aosta e Piemonte, sono stati davvero d’inferno. E no, non chiamatelo maltempo

Scene di devastazione sono arrivate durante il week end appena trascorso dal nord ovest dell’Italia e da oltre confine. Qui, piogge torrenziali hanno provocato allagamenti, frane e smottamenti. E morti, anche, in Francia e in Svizzera.

E mentre ci si affretta a titolare su tutti i giornali “intensa ondata di maltempo”, sappiamo che invece una e una soltanto è in realtà la causa di questi disatri che – ahinoi – sono all’ordine del giorno oramai anche in Italia: è la crisi climatica, unita all’uso e all’abuso che l’uomo ha fatto della natura sinora.

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Dalle immagini davvero impressionanti dell’ingrossamento della cascata di Noasca, in località dell’Alta Valle Orco nel Torinese, al Comune di Cogne che è stato isolato con circa 300 persone evacuate in elicottero, è tutto un susseguirsi di un allarme che qui non ha precedenti.

La devastazione in Valle d’Aosta e in Piemonte

Come fanno sapere dalla Regione, a causa dell’ondata di piena della Dora Baltea, parecchie sono state alcune esondazioni. Tra queste: a Montjovet, dove sono state evacuate dai loro alloggi 2 famiglie, salite ai piani alti; a Issogne la Dora è fuoriuscita tra le località Favà e Fleuran e alcuni abitanti sono stati fatti salire ai piani superiori. Attualmente la strada statale 26 è chiusa a tratti a Bard, Donnas e Champdepraz.

A Cogne la strada regionale n.47 (attualmente chiusa da Ozein) è stata danneggiata e danni rilevanti anche sulla strada comunale di Valnontey, dove risultano fuori uso sia la rete elettrica che l’acquedotto. Nella Valtournenche l’esondazione del torrente Marmore ha causato danni ingenti nel centro di Cervinia. Sono in corso i lavori per il disalveo del torrente e per un primo intervento in paese.

Quanto al Piemonte, sono state particolarmente interessate la Valle Orco e la Valle Soana. A Chialamberto ci sono tre frazioni isolate ed è stata disposta l’evacuazione di circa 20 persone. Tra Noasca e Locana una frana impedisce la circolazione sulla statale 460 per Ceresole Reale

Da segnalare intervento dei vigili del fuoco di Torino effettuato stanotte tra Montanaro e San Benigno Canavese per il salvataggio di due adulti e di una neonata di 3 mesi bloccati in auto per l’innalzamento dell’acqua del torrente Orco.

Durante la notte è stato monitorato anche il territorio del nodo idraulico di Ivrea, in quanto si è verificato un significativo innalzamento dei livelli della Dora Baltea, che in Valle d’Aosta in alcune stazioni hanno superato il livello di pericolo/rosso. La piena in Piemonte è passata nella notte con livelli contenuti entro quello di guardia.

A Macugnaga, infine, è esondato un torrente che attraversa il paese e ha allagato la strada che porta al centro, impedendo l’accesso a livello della località Staffa.

I morti in Svizzera e in Francia

Le alluvioni non hanno interassato solo l’Italia. Sabato tre persone tra i 70 e gli 80 anni sono morte nella regione di Aube, nel nord-est della Francia, mentre tre persone sono morte nel Canton Ticino, nella parte sud-orientale della Svizzera, dove le forti piogge hanno causato frane e inondazioni.

Tutto quello che sta succedendo si insiste a chiamarlo “maltempo“, a partire dai mezzi di informazione per finire ai banchi della politica, che insiste a non prrendere decisioni definitive. Non è maltempo, questa è emergenza climatica: cos’altro si aspetta per piazzare tavolo concrete politiche ambientali di mitigazione del danno?

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