Dopo abbondanti nevicate neo giorni scorsi nelle zone più alte del Kashmir, una violenta e spaventosa valanga ha colpito l'area di Sonmarg, in India, abbattendosi su un cantiere
Dopo oltre due mesi e uno dei periodi di siccità più lunghi di sempre, la valle del Kashmir, in India, ha finalmente avuto delle nevicate abbondanti durante la prima settimana di febbraio. Bene, ma non benissimo: con la fresca coltre bianca sono arrivati anche gli avvertimenti di aumento del rischio di valanghe.
E così è stato pochi giorni fa, quando una massiccia valanga ha colpito l’area di Sonamarg sull’autostrada Srinagar-Leh. Fortunatamente, non ci sono state vittime nel vicino al cantiere in cui si sta costruendo il tunnel di Zojila a Sonmarg.
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In precedenza, due valanghe gemelle avevano colpito la famosa località sciistica di Gulmarg e le squadre di soccorso avevano fatto evacuare con successo gli sciatori rimasti intrappolati.
Non è una novità che, secondo scienza, nei mesi invernali in seguito all’aumento delle temperature si registra un aumento delle valanghe in diverse regioni.
Se la frequenza delle valanghe nei mesi di febbraio e marzo è aumentata nel corso degli anni ciò è senza dubbio alla crisi climatica: le montagne sono sempre più fragili, vulnerabili e instabili a causa del riscaldamento globale. Da un lato si registra l’aumento della fusione dei ghiacciai, che stanno perdendo superficie e spessore, e dall’altro l’aumento di frane, valanghe di roccia e di ghiaccio e colate detritiche da aree deglaciate dovuto principalmente dalla riduzione dell’estensione e della durata del manto nevoso, dalla riduzione dell’area e dello spessore dei ghiacciai e nella degradazione del permafrost.
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