Un volo di 17 minuti: così i super-ricchi disprezzano il pianeta con i jet privati più veloci del mondo

Privacy, esclusività, zero file negli aeroporti. Ecco come viaggiano i super ricchi, un numero esiguo di persone che contribuisce all’inquinamento con costanti emissioni di CO2 considerato che volano molto spesso, per tratte sotto i 60 minuti e con pochissimi passeggeri al seguito

Una volta lo status-symbol del super-ricco era il concorde, oggi è il jet privato e in particolare il suo utilizzo, ovvero voli di poco superiori ai 15 minuti nel totale disinteresse per le emissioni nocive prodotte.

L’ultima star ad essere entrata nel bersaglio delle critiche via social è la giovanissima multimilionaria Kylie Jenner, presa di mira per i suoi brevi spostamenti con un Bombardier BD 700 da 72 milioni di dollari.

I voli della socialite

Parliamo di voli di 17 minuti, come quello dello scorso 13 luglio utile per andare da Van Nuys a Los Angeles alla vicina Camarillo evitando così uno spostamento in macchina di 50 minuti, o quello da 27 minuti per andare da Thermal a Van Nuys che invece distano tra loro circa 2 ore di macchina.

Volo Kylie Jenner

©Twitter/@CelebJets

Raggi brevi, un carico ridotto di persone per emissioni di CO2 che superano la tonnellata per 20 minuti di volo. La foto che ha postato su Instagram, avvinghiata al compagno Travi Scott su una pista aeroportuale con alle loro spalle i rispettivi jet privati, con tanto di caption “vuoi prendere il mio o il tuo?” non è stata molto gradita tanto da essere stata definita una criminale climatica. Il post è stato poi messo come privato.

Jet e celebrità

La giovanissima starlet e imprenditrice non è la sola a volare in questo modo. Il rapper Drake copre spesso tratte di circa 20 minuti per spostamenti in Canada ma anche in Europa. Non mancano in questa lista giornalisti come Oprah Winfrey, registi come Steven Spielberg o attori come Mark Wahlberg che, a giudicare dai report pubblicati sull’account twitter CelebJets, vivono praticamente in spostamento costante per via aerea.

Passione USA per i voli privati

Questo modo di viaggiare in solitaria o quasi ha iniziato ad attrarre billionaires dagli anni ’90 catturando, nel tempo, star ma anche politici come Bill Clinton o Donald Trump, tech guru come Mark Zuckerberg o teste coronate (in decadenza) ovvero il Principe Harry.

Tra le persone che non possono rinunciare ai private jet c’è sicuramente la più nota delle socialite americane ovvero Kim Kardashian che tra la promozione di un profumo, della linea beauty e della moda comoda super-stretch ha avuto il tempo di inaugurare la “Kim Air”: un aereo privato da 18 posti che spesso condivide con la famiglia o la sua glam squad, cioè parrucchiere e truccatore, arredato con chiari rimandi alla casa “minimal” della star per un costo di 150 milioni di dollari.

Voli esclusivi in aumento

L’esclusività tra le nuvole è la quintessenza dell’essere celebrità: sei in compagnia solo di chi vuoi tu, non devi fare controlli né avere niente a che fare con chiunque altro in aeroporto dove si transita in una corsia preferenziale circa 15 minuti prima del decollo.

Nessuna fila al check-in, al metal detector dove si può essere costretti a togliersi le scarpe o a svuotare le tasche davanti agli occhi indiscreti dei comuni mortali. Spostarsi così vuol dire aver superato la soglia dell’essere ricco, si va decisamente oltre in quanto si fa parte di quella minuscola percentuale di persone che detengono un’enorme ricchezza e un altrettanto enorme potere di acquisto.

Il traffico globale di questo settore ha visto un incremento di oltre un 20% nel 2021 e la società di ricerca sui dati aeronautici Wingx, nello stesso arco di tempo, ha registrato 3,3 milioni di decolli di business jet. Di certo la pandemia ha contribuito a far crescere questo mercato facendo anteporre la necessità di proteggere la propria sicurezza e privacy al benessere del pianeta.

Inquinamento al galoppo

I dati dell’organizzazione non governativa Transport & Environment mostrano come i jet privati siano fino a 14 volte più inquinanti degli aerei commerciali per passeggero e fino a 50 volte più inquinanti dei treni. In appena un’ora, un solo jet privato può emettere due tonnellate di CO2. La persona media nell’UE emette 8,2 tCO2eq nel corso di un intero anno.

L’impatto sul clima dell’aviazione è sproporzionato proprio perché causato da un gruppo molto piccolo di persone concentrate soprattutto negli Stati Uniti. Ma anche nel vecchio continente le cose stanno cambiando in questo senso: le emissioni nocive dei jet privati ​​ sono aumentate del 31% tra il 2005 e il 2019. Sempre in questo anno, un decimo di tutti i voli in partenza dalla Francia erano effettuati da jet privati, metà dei quali ha percorso meno di 500 km.

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Fonte: CelebJets/Transport&Environment

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