Al via la COP27 sotto il peso di un clima che fa paura: gli ultimi 8 anni sono stati i più caldi di sempre. La temperatura media nel 2022 è infatti di circa 1,15 gradi sopra i livelli pre-industriali. Il rapporto ‘Stato del clima globale nel 2022’ dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) non fa sconti alla Conferenza sul Clima. Chiamata ad agire sul serio
La COP27 non ha scuse: gli ultimi 8 anni sono stati i più caldi di sempre, il rapporto ‘Stato del clima globale nel 2022’ dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) non lascia adito ad alcun dubbio. Se non ci saranno decisioni chiare e vincolanti stavolta davvero non ci sono scuse.
L’innalzamento del livello del mare accelera, lo scioglimento dei ghiacciai europei infrange i record, il clima estremo provoca devastazione
tuona il report 2022 del Wmo
E il “tuono” apre la COP27 oggi 6 novembre durante la quale – già lo sappiamo- saranno assenti gli allevamenti intensivi, tra i maggiori responsabili del riscaldamento globale.
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The past 8 years are on track to be the 8th warmest. Extreme heatwaves, drought and devastating flooding affected millions and cost billions this year, and 2022 was disastrous for glacier melt. The negotiations at #COP27 must consider #StateOfClimate 🔗https://t.co/fXI9ebrl01 pic.twitter.com/cO6e1nB4Bv
— World Meteorological Organization (@WMO) November 6, 2022
Gli ultimi anni sono sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono guardare: ondate di caldo estremo, siccità e inondazioni devastanti hanno colpito milioni di persone e sono costate miliardi solo quest’anno.
Così gli ultimi otto sono sulla buona strada per essere gli otto più caldi mai registrati, alimentati da concentrazioni di gas serra in costante aumento e dal calore accumulato. Con effetti visibili: il tasso di innalzamento del livello del mare è raddoppiato dal 1993, aumentato quasi 10 mm da gennaio 2020 a un nuovo record quest’anno.
E gli ultimi due anni e mezzo da soli rappresentano il 10% dell’innalzamento complessivo del livello del mare da quando le misurazioni satellitari sono iniziate (quasi 30 anni fa). Con una temperatura media globale nel 2022 attualmente stimata in circa 1,15 [da 1,02 a 1,28] °C al di sopra della media preindustriale del 1850-1900.
Maggiore è il riscaldamento, peggiori gli impatti – spiega Petteri Taalas, segretario generale del Wmo – Abbiamo livelli così elevati di anidride carbonica nell’atmosfera ora che il livello più basso di 1,5°C dell’accordo di Parigi è a malapena a portata di mano
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È già troppo tardi per molti ghiacciai e lo scioglimento continuerà per centinaia se non migliaia di anni, con importanti implicazioni per la sicurezza idrica – continua Taalas – Il tasso di innalzamento del livello del mare è raddoppiato negli ultimi 30 anni. Anche se lo misuriamo ancora in termini di millimetri all’anno, si aggiunge da mezzo metro a un secolo e questa è una minaccia a lungo termine e grave per molti milioni di abitanti delle coste e stati bassi
E no, non è un caso, non è già successo (non con queste tempistiche di certo): è prevalentemente colpa nostra.
Le concentrazioni dei principali gas serra, ovvero anidride carbonica, metano e protossido di azoto, hanno infatti nuovamente raggiunto livelli record nel 2021. L’aumento annuale della concentrazione di metano è stato il più alto mai registrato. I dati delle principali stazioni di monitoraggio mostrano che i livelli atmosferici dei tre gas continuano ad aumentare nel 2022.
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Altri segnali vengono poi dagli oceani.
L’oceano immagazzina infatti circa il 90% del calore accumulato dalle emissioni umane di gas serra. E i 2000 m superiori dell’oceano hanno continuato a riscaldarsi a livelli record nel 2021 (l’ultimo anno per il quale sono disponibili dati). I tassi di riscaldamento sono particolarmente elevati negli ultimi due decenni, con previsione che continuerà a riscaldarsi in futuro, portando a un cambiamento irreversibile su scale temporali da centenario a millennio.
Complessivamente – si legge nel rapporto – il 55% della superficie oceanica ha subito almeno un’ondata di caldo marino nel 2022. Al contrario, solo il 22% della superficie oceanica ha subito un’ondata di freddo marino. Le ondate di caldo marino stanno diventando più frequenti, in contrasto con le ondate di freddo.
Di quali altri dati abbiamo bisogno? La COP27 non ha davvero alcuna scusa.
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Fonti: Organizzazione mondiale del clima / Organizzazione mondiale del clima/Twitter / Organizzazione mondiale del clima/Youtube
Leggi il nostro Speciale COP27.
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