Sono apparsi dei teschi sulle statue di Napoli e altre città, il motivo ha a che fare con la Cop26

Svelato il mistero delle maschere a forme di teschio comparse a Napoli e in altre città. Simboleggiano la morte del Pianeta

Nella notte tra il 18 e il 19 ottobre in diverse città italiane sono comparsi degli inquietanti teschi sulle statue del centro. Le segnalazioni si sono moltiplicate di ora in ora. E per diverso tempo gli abitanti di Roma, Napoli, Milano e altre città si sono domandati chi fosse il responsabile di quella che sembrava essere una forma di protesta.

Qualcuno ha ipotizzato che si trattasse di una singolare manifestazione organizzata dai No Greenpass.  Ma finalmente, adesso, il mistero è stato svelato. Dietro quel gesto c’è l’artista Michele Tombolini, che ha realizzato le maschere a forma di teschio con del nastro adesivo sulla bocca e piante sulla testa. La rivendicazione de parte di Tombolini è arrivata dopo circa 24 ore dal “raid” notturno.

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Ma di che si tratta? In realtà l’artista veneziano non ha agito da solo. La sua installazione, che prende il nome di “The voice OFF the planet” è stata realizzata in collaborazione con Extinction Rebellion, movimento internazionale ambientalista apartitico, nato a Londra. 

Il significato dell’installazione artistica 

Attraverso la sua opera, Tombolini ha voluto accendere i riflettori sulla questione ambientale, in particolare sulla crisi climatica che sta mettendo a dura prova la Terra. Una strategia artistica per sensibilizzare i cittadini sui temi che verranno discussi nel corso della COP26, in programma tra qualche settimana a Glasgow. 

Il teschio, usato dall’artista anche in altri lavori, simboleggia la morte del Pianeta e degli esseri viventi che ospita. Le piante, invece, rappresentano la vita e la redenzione ancora possibili, ma soltanto se agiamo immediatamente. Infine la X sulla bocca del teschio indica che spesso la verità sull’emergenza climatica non viene raccontata.

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“Sorprendere per comprendere” è il concetto che guida molti degli interventi di street di Tombolini che abbiamo abbracciato per attirare l’attenzione di quante più persone possibili, affinché chiunque capisca la portata distruttiva dell’imminente collasso climatico. – spiegano sui social gli attivisti di Extinction Rebellion – Non possiamo più essere censurati, zittiti e fermati: sentiamo fortemente la necessità di comunicare le nostre preoccupazioni, attraverso qualunque mezzo.

La protesta non è di certo passata inosservata alle autorità. In diverse città, infatti, tra cui Firenze alcune persone sono state denunciate dalla polizia per “deturpamento di beni di interesse storico artistico”, sebbene si tratti di semplici maschere di cartapesta appoggiate sulle teste delle statue e issate con una canna di bambù per non danneggiare in alcun modo il monumento.

Insomma, il messaggio alla fine è arrivato. Il nostro Pianeta è agonizzante. È tempo di svegliarci e agire! 

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Fonte: Extinction Rebellion

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