A causa di un fenomeno che si sta verificando sempre più spesso negli ultimi anni, le diverse regioni del mondo si trovano a confrontarsi con temperature mai viste finora
Clima sempre più anomalo e fuori controllo ormai – a dimostrazione di quanto la crisi climatica abbia raggiunto e superato limiti finora ritenuti invalicabili.
Mentre il nostro continente (Italia compresa) si trova a fronteggiare gli effetti di caldo eccezionale e siccità, altre regioni del mondo tradizionalmente interessate da temperature più calde sono ora vittime di un freddo inedito e mai sperimentato fino ad ora.
Stiamo parlando di alcune aree del Sud America, in particolare Cile e Argentina: negli ultimi giorni, la bassa pressione ha permesso all’aria fredda di stazionare in questi territori, provocando un abbassamento delle temperature fino a 10°C al di sotto della media stagionale.
Non è la prima volta che l’America meridionale sperimenta temperature fresche, anomale per il territorio e per la stagione e ciò è dovuto ad un fenomeno che gli esperti hanno ribattezzato La Niña.
La Niña provoca temperature oceaniche insolitamente fredde nell’Oceano Pacifico equatoriale ed è causata da forti correnti ventose (dette alisei) che riducono il bacino caldo, raffreddando l’oceano. In questo modo il clima costiero del Nord e del Sud del continente americano risulterà più freddo e asciutto.
Durante La Niña, che si verifica ogni pochi anni, le temperature superficiali dell’Oceano Pacifico sud-orientale sono significativamente più fredde del normale: le recenti osservazioni suggeriscono che esse, a largo delle coste peruviane, siano fra 1,5 e 3,5 °C più fredde del normale.
La presenza di acqua oceanica più fresca ha un impatto importante non solo sulle popolazioni che vivono in prospicienza delle coste interessate dal fenomeno, ma anche e soprattutto sui modelli meteorologici globali.
Si pensi, ad esempio, che anche gli Stati Uniti meridionali sono stati interessati da un clima insolito nei primi mesi dell’anno, più secco del normale e anche più ventoso. Ciò ha esposto alcuni Stati, come l’Arizona, ad un aumentato rischio di incendi.
Dall’altra parte del mondo, nella nostra Europa, La Niña sta provocando effetti opposti: masse d’aria eccezionalmente calda e temperature oltre la media stagionale si stanno registrando in Spagna, Italia, Grecia e nelle regioni balcaniche.
Insomma, il fatto che non esistano più le mezze stagioni non è solo un proverbio. Il nostro clima, la stagionalità e la gradualità nel passaggio dal freddo al caldo e viceversa, sono davvero compromessi – in modo forse irrecuperabile.
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Fonte: EFEN / European Space Agency
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