In questi giorni di forte afa non è raro sentirsi stanchi, frustrati e nervosi: anche la scienza dà conferma degli effetti del caldo
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Le alte temperature a cui tutti noi siamo sottoposti, nostro malgrado, in questi giorni di calura estiva, mettono a dura prova le nostre capacità di resistenza e di sopportazione.
Il caldo, le notti passate insonni, la sudorazione costante – tutti questi fattori ci rendono sempre più insofferenti e nervosi, e finisce che non sopportiamo più nulla e nessuno.
Lo dimostrano molti studi, che evidenziano come un’esposizione prolungata e costante a temperature eccessivamente alte (come quelle che stiamo vivendo da settimane ormai) sia legata a un aumento di stress, aggressività e infine sentimenti di disprezzo nei confronti degli altri.
Aumento dell’ aggressività
Il nostro organismo non è “programmato” per sopportare temperature superiori ai 35°C – se pensiamo che in questi giorni il termometro ha più volte superato i 40°C, ci rendiamo conto della gravità del problema.
Uno studio condotto qualche anno fa ha provato a dimostrare come l’aumento delle temperature ci renda nel tempo più aggressivi, nervosi, e meno propensi a una conversazione amichevole e cordiale.
Alcuni volontari sono stati messi in una stanza in cui la temperatura era variabile (dai 14°C ai 36°C). Successivamente, è stato chiesto ai partecipanti all’esperimento di ‘quantificare’ il livello di ostilità che hanno percepito durante le conversazioni, che si sono svolte a temperature diverse.
Si è visto come, a temperature più alte, i toni delle conversazioni sono stati evidentemente più accesi e aggressivi rispetto a quelli delle conversazioni svolte a temperature più basse.
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Calo della produttività
Non è raro che, nelle giornate molto calde, si avverta un calo della produttività e della concentrazione: siamo frustrati, più stanchi e affaticati, infine meno costanti in ciò che stiamo facendo.
Ma non è solo una nostra impressione: la conferma di questo arriva anche da uno studio condotto recentemente all’interno delle scuole statunitensi, che ha messo in relazione le temperature troppo alte a un calo di rendimento e a voti più bassi negli esami.
Il calo della produttività si registra tanto nella scuola quanto nell’ambiente di lavoro. Una ricerca condotta sui livelli di produttività dei lavoratori manufatturieri indiani in Surat ha reso testimonianza di un calo della produttività che va dal 2 all’8%, quando la temperatura passa dai 30°C ai 35°C.
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Aumento dello stress
Caldo e stress sembrano essere direttamente proporzionali l’uno all’altro: più aumentano le temperature, maggiori sono i livelli di stress percepiti – a danno dei nostri nervi, della nostra serenità, del nostro riposo.
Colpa del cortisolo, l’ormone dello stress, i cui livelli nel nostro sangue sono influenzati (anche) dal variare delle stagioni e delle temperature. Lo dimostra uno studio condotto recentemente dai ricercatori dell’Università di Scienze Mediche di Poznan.
Gli autori dello studio hanno registrato i livelli di cortisolo presenti nel sangue di un gruppo di volontari in due giorni separati, uno in inverno e uno in estate, e hanno eseguito alcune interviste sullo stile di vita (dieta, tabagismo, abitudini di sonno e così via).
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