Ci troviamo sulle Alpi Retiche e da qui vi mostriamo come appare il Re Ortles. La vetta più alta del Trentino-Alto Adige è ormai spoglia, praticamente priva di ghiaccio, con largo anticipo rispetto agli anni precedenti. Le immagini mostrano l'impatto catastrofico della crisi climatica, che sta cambiando il volto delle nostre montagne (rendendole sempre più fragili e instabili)
I nostri imponenti ghiacciai sono in agonia, a causa del caldo record che sta soffocando il nostro Paese. Proprio in questi giorni anche noi di greenMe stiamo assistendo a questo scenario drammatico con i nostri occhi e vogliamo mostrarlo in diretta anche a voi.
Ci troviamo, infatti, sulle Alpi Retiche, sulla cima di Re Ortles, la vetta più alta del Trentino-Alto Adige e, con amarezza, abbiamo constatato che il re è praticamente nudo. Il ghiaccio avrebbe dovuto sciogliersi fra almeno un mese. E invece oggi, all’inizio di luglio, è già così. Spoglio, nudo. Una distesa di verde e grigio. E questo gigante, alto ben 3.905 metri, ai nostri occhi appare meno maestoso.
Purtroppo i nostri ghiacciai si stanno sciogliendo a ritmi mai visti prima. Gli scienziati avevano lanciato l’allarme già parecchio tempo fa, ma è rimasto inascoltato fino a quando l’Italia non è stata scossa dalla tragedia avvenuta qualche giorno fa sulla Marmolada, dove si è staccato un enorme blocco di ghiaccio. Una catastrofe che è costata la vita a 11 persone.
Ma la Marmolada non è affatto l’unico gruppo montuoso esposto a questi rischi. Anche per l’Ortles, come per le altre montagne italiane e non solo, l’estate è ancora lunga e gli inverni portano sempre meno neve. Una stagione di accumulo eccezionalmente secca, aggravata nei mesi di maggio e giugno da temperature nettamente superiori alla norma, ha provocato una scarsità di neve senza precedenti sui nostri ghiacciai.
La drammaticità della situazione che riguarda le Alpi, dove il manto nevoso del 2022 ha raggiunto il minimo storico, è stata confermata anche dalle immagini catturate dal satellite Copernicus Sentinel-3:
E così, le nostre possenti montagne stanno diventando sempre meno bianche, ma più fragili, instabili e pericolose per chi fa escursioni.
Tutti i ghiacciai sono in una fase di ritiro e questo è vero soprattutto per quelli che si trovano alle quote piu’ basse, sotto i 3.500 metri, più sensibili all’innalzamento della temperatura – spiega il glaciologo Massimo Frezzotti dell’Università degli Studi Roma Tre – Non soltanto i ghiacciai, ma tutta l’alta montagna sta risentendo del cambiamento del clima.
Già da oltre un mese al posto del ghiaccio sulle Alpi ci sono distese verdi, ricoperte da fiori, come mostrano le immagini diffuse qualche settimana fa dalla Società Meteorologica Italiana, guidata dal noto meteorologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli.
Noi di greenMe stiamo documentando, dalla cima dell’Ortles, gli effetti nefasti di una crisi climatica di cui gli esperti parlano ormai da anni. Peccato che il loro allarme sia rimasto inascoltato e stiamo aprendo gli occhi troppo tardi.
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