A gennaio, in Sicilia, è già siccità, al via il razionamento dell’acqua in quasi 50 comuni

In quasi 50 comuni siciliani l’acqua è razionata, perché sì, in pieno inverno è siccità. Lo scorso 8 gennaio Siciliacque ha ridotto la portata d’acqua del 10% e in alcuni casi del 15% a 39 Comuni nelle province di Agrigento, Caltanissetta e Palermo (più due Consorzi di Bonifica, Agrigento 3 e Caltanissetta 4). Dal oggi 12 gennaio sono coinvolti nel piano di riduzione anche 15 Comuni del Trapanese, portando al razionamento in quasi 50 comuni siciliani

Un grido, come sempre, inascoltato: siamo in pieno inverno ma in Sicilia è siccità, tanto che in quasi 50 comuni è scattato il razionamento dell’acqua. Le cause? Diverse sicuramente, inclusa una gestione del territorio molto carente come in generale nel nostro Paese. Ma anche l’avanzare inesorabile dei cambiamenti climatici.

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Come riferisce Siciliacque, che gestisce il servizio idrico nella Regione, i volumi d’acqua dei bacini Fanaco e Leone sono sotto il livello di guardia a causa della siccità, per questo è scattato così il piano di razionamento delle forniture idriche, definito dall’Autorità di bacino.

Come si evince dai dati dello European Drought Observatory (EDO) a metà dicembre 2023 il Mediterraneo versava in un generale stato di siccità, in Sicilia particolarmente severo. Sì, in pieno inverno.

In poche aree del Mediterraneo, in particolare nel Sud Italia, erano in condizioni di “allerta” – scrive l’EDO – con la vegetazione colpita dalla siccità

razionamento acqua sicilia siccità gennaio 2024

©European Drought Observatory

In particolare, lo scorso 8 gennaio Siciliacque ha ridotto la portata d’acqua del 10% e in alcuni casi del 15% a 39 Comuni nelle province di Agrigento, Caltanissetta e Palermo (più due Consorzi di Bonifica, Agrigento 3 e Caltanissetta 4). Dal oggi 12 gennaio sono coinvolti nel piano di riduzione anche 15 Comuni del Trapanese, portando al razionamento in quasi 50 comuni siciliani.

Il piano di razionamento è stato concordato nell’ultima seduta dell’Osservatorio sugli utilizzi idrici del distretto idrografico della Sicilia, e dovrebbe essere affiancato da alcune misure per mitigare la crisi idrica, tra cui la trivellazione di un nuovo pozzo per attingere acqua dalla falda del Favara di Burgio, che, in base alle stime di Siciliacque, potrebbe fornire ulteriori 40 litri al secondo di acqua

razionamento acqua sicilia siccità gennaio 2024

©Siciliacque

Le procedure ordinarie per effettuare l’intervento richiedono però un iter della durata di oltre un anno – si legge però sulla pagina del gestore – Motivo per cui, fa sapere la società che si occupa del servizio idrico di sovrambito, è stato chiesto all’Autorità di Bacino di trovare un percorso autorizzatorio, anche per un uso transitorio, che accorci i tempi per la nuova trivellazione

Si prevede inoltre il prelievo di maggiori quantità d’acqua dalla diga Ragoleto, gestita dalla raffineria Eni di Gela, alla quale è stata già avanzata formale richiesta, nonché il ripristino di tre vecchi pozzi di contrada Zacchia, in territorio di Prizzi, abbandonati trent’anni fa, che potrebbero far recuperare altri 30 litri d’acqua al secondo.

Ma perché dobbiamo arrivare a questo? Non vogliamo che siano i posteri a giudicarci, ma si agisca adesso.

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Fonti: Siciliacque / European Drought Observatory

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