Il governo italiano ha presentato un disegno di legge per definire nuove misure assicurative. Il dibattito si concentra sulla possibile obbligatorietà della polizza per i cittadini, mentre per le imprese l’assicurazione sarà obbligatoria a partire dal 2025. Ecco cosa prevede il testo
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Con l’aumento degli eventi estremi causati dal cambiamento climatico, la protezione contro i danni da calamità naturali è diventata una priorità anche in Italia. Il governo ha proposto un piano che introduce nuove polizze assicurative, pensate per garantire sostegno economico a chi subisce perdite a causa di terremoti, alluvioni e altri disastri. Ma sarà obbligatorio per tutti?
La discussione è ancora accesa: mentre alcuni sostengono l’importanza di estendere le polizze a tutti i cittadini, per ora l’obbligo riguarda solo le imprese. Le nuove misure, infatti, mirano a rafforzare la resilienza economica del Paese, garantendo che le attività produttive possano riprendersi più rapidamente dopo un evento catastrofico.
Le nuove polizze contro le calamità: cosa prevedono
Il governo ha varato un piano di assicurazioni specifiche, per chi è colpito da calamità naturali, che comprende una serie di schemi assicurativi che offrono un sostegno concreto ed economico in caso di danni agli edifici e ad altri beni di valore.
L’obiettivo principale è permettere alle persone e alle imprese di avere un supporto economico immediato, così da poter ricostruire e riprendere le proprie attività il più velocemente possibile.
Il dibattito sull’obbligo di assicurazione contro le calamità è stato acceso soprattutto dopo i recenti eventi catastrofici, come l’alluvione in Emilia-Romagna, ma per ora il governo ha scelto di non estendere l’obbligo ai privati cittadini. Tuttavia, le regole per chi ha diritto ai risarcimenti e quali beni saranno coperti sono già al centro delle prossime decisioni legislative.
Polizze obbligatorie per le imprese entro il 2025
Uno dei punti chiave della Legge di Bilancio 2024 è l’introduzione dell’obbligo di assicurazione per le imprese, che dovranno proteggere i propri beni da calamità naturali entro il 31 dicembre 2024. Questa nuova misura mira a rendere le aziende più resilienti e capaci di fronteggiare i danni causati da eventi climatici estremi.
Le imprese che non rispetteranno questo obbligo non potranno accedere ai contributi pubblici in caso di disastri naturali, mentre gli imprenditori agricoli e i professionisti saranno esclusi da questo vincolo. In ogni caso, l’obiettivo è quello di garantire un risarcimento rapido, con una liquidazione del 30% del danno entro pochi giorni dall’evento, per favorire una ripresa economica immediata.
Gestione dei rischi e ruolo di SACE
Per stabilizzare il mercato assicurativo e garantire coperture efficaci, il piano prevede anche il coinvolgimento dell’agenzia che si occupa di supporto alle imprese (SACE). Sarà autorizzata a riassicurare fino al 50% dei rischi legati agli eventi catastrofici, offrendo così una maggiore protezione alle aziende.
In parallelo, le compagnie assicurative dovranno aggiornare i loro modelli di rischio per includere stime basate sulle caratteristiche territoriali e sulla vulnerabilità dei beni. Questa strategia permetterà di offrire polizze sempre più personalizzate e mirate.
Sanzioni e responsabilità
Per garantire la piena attuazione del piano, sono previste sanzioni pesanti per chi non si conforma: le imprese che non stipuleranno polizze saranno escluse dai contributi pubblici, mentre le compagnie assicurative che non rispetteranno l’obbligo di copertura rischieranno multe fino a 500.000 euro. Questo sistema di sanzioni è pensato per incentivare una collaborazione più stretta tra pubblico e privato, nell’ottica di una gestione condivisa del rischio ambientale.
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